
I due precedenti con le stesse frasi: "Non sapevamo chi fosse l’autore"
Ci sono due precedenti sulla preghiera del pane scritta da Benito Mussolini nel 1928. Arrivano tutti e due dalla provincia di Bergamo: il primo con un cartello esposto in vetrina nel paese di Stezzano. A differenza della PanArt, dove si riconosce solo la M stilizzata che sta per Mussolini, nel cartello bergamasco appariva anche un fascio littorio (nella foto) e il nome per esteso di Mussolini che non è sfuggito agli occhi dei clienti che ne hanno segnalato la presenza all’Anpi. La titolare, aveva spiegato ai giornalisti di aver esposto quel messaggio non per finalità politiche ma per la condivisione dei valori del lavoro e del sacrificio.
Poco distante, a Brignano, sempre nella Bassa Bergamasca, un fornaio ha stampato l’ode al pane su tutti i sacchetti di carta per una quindicina d’anni.
"Non sapevo che l’autore fosse Benito Mussolini – aveva detto il panettiere – mi ci sono imbattuto durante una vacanza in Sicilia qualche anno fa. La notai su un sacchetto del pane, mi colpì e così ho riproposto l’idea".