"I dati sono allarmanti e rassicuranti allo stesso tempo. Rassicuranti perchè gli aretini amano ancora mercati e mercatini, dove trovano servizio, qualità e convenienza. Allarmano, invece, i segnali di cedimento della rete del commercio su aree pubbliche, a partire dalle tante imprese sparite anche in provincia dove tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024, chiuderanno oltre 15 imprese del settore e altre lo avevano fatto nel corso dell’anno". Analisi che Lucio Gori, vicepresidente provinciale di Conferscenti incardina nei bilanci che a fine anno i commercianti devono far quadrare. "Un fenomeno dovuto a diversi fattori: effetti della pandemia, crisi dei consumi,concorrenza del commercio elettronico, sommati alle troppe incertezze normative del settore. Un nodo che da oltre 10 anni non è mai stato sciolto: il recepimento della direttiva Bolkestein è del 2010 e ad oggi, 2024, come stiamo di nuovo vivendo dopo le osservazioni del presente della repubblica al Ddl Concorrenza". Un freno, per Gori, alla "ripartenza degli investimenti nelle strutture e nel sistema mercati".
Il calo colpisce tutti i settori merceologici con l’eccezione dello street food. Per investire, incalza Gori, "c’è bisogno che le amministrazioni comunali ad Arezzo, come a Cortona, Poppi e Sansepolcro, dimostrino di comprendere come Il commercio su aree pubbliche offra un servizio di grande utilità ai cittadini, spesso arrivando dove non ci sono altre attività e luoghi di aggregazione".