ATTILIO
Cronaca

I capolavori svenduti. Il Battesimo di Piero e la Trinità di Alberti tornata dopo due secoli

Nel 1859 la ‘spoliazione’ di Sansepolcro: il governo inglese acquistò opere di immenso valore artistico a prezzi stracciati. L’omaggio dei nuovi mecenati.

I capolavori svenduti. Il Battesimo di Piero e la Trinità di Alberti tornata dopo due secoli

I capolavori svenduti. Il Battesimo di Piero e la Trinità di Alberti tornata dopo due secoli

Brilli

Il 1859 fu un anno pieno di speranze per l’Italia in procinto di realizzare la propria unificazione politica e, allo stesso tempo, quanto mai disastroso per Sansepolcro che venne spogliato di opere d’arte di eccezionale valore, compreso il Battesimo di Cristo di Piero della Francesca. Merita ricordare l’evento tramite la testimonianza di uno dei suoi principali protagonisti, l’esperto d’arte inglese John Charles Robinson, il quale l’avrebbe ricostruito anni dopo in un articolo per il "Times": "Nel 1859 fui incaricato dal Governo di Sua Maestà di svolgere ricerche per l’acquisto di opere d’arte in Italia. Il paese era sconvolto dai moti insurrezionali e dalle guerre d’indipendenza e la generale instabilità consentiva di procedere con agio e sollecitudine inconsueti. A Borgo San Sepolcro, cittadina ai piedi dell’Appennino centrale, venni a sapere che, malgrado i tempi procellosi e la diffusa miseria, le autorità ecclesiastiche avevano intenzione di restaurare l’interno della cattedrale. Lo scopo era di sostituire il vecchio con il nuovo, per cui quasi tutti gli arredi erano stati messi in vendita. La cattedrale venne in breve tempo saccheggiata dei mobili antichi, degli altari e dei dipinti, fra i quali c’erano opere di inestimabile valore e di grande interesse storico".

Con il fiuto che ne ha sempre contraddistinto la lunga carriera, Robinson procedette all’acquisto del Battesimo di Piero della Francesca, offerto espressamente in vendita dal vescovo della diocesi, pur rammaricandosi di non aver potuto far proprie L’Ascensione di Nostro Signore di Pietro Perugino e altre opere di pregio a causa delle grandi dimensioni e le conseguenti difficoltà di trasporto. Come è noto, il Battesimo sarebbe approdato nella National Gallery di Londra, arricchendo la più prestigiosa istituzione museale britannica di quello che oggi viene considerato uno dei suoi più preziosi gioielli.

Fra le "altre opere" che, in quello stesso anno funesto, vennero alienate dal capitolo della cattedrale c’era la grande tela raffigurante La Trinità con i santi Andrea apostolo, Maria Maddalena e Cristina, dipinta da Durante Alberti fra il 1575 e il 1576 per uno degli altari posti sulla parete sinistra della cattedrale. L’alienazione di questo ultimo dipinto costituiva un ulteriore impoverimento del patrimonio storico e figurativo della città. Merita infatti ricordare che Durante Alberti, detto anche Durante dal Borgo, o Durante del Nero, è uno dei membri maggiormente rappresentativi della famiglia Alberti. Attraverso più generazioni, questa famiglia ha fornito alla tradizione artistica locale e nazionale un notevole numero di pittori e di pittrici, nonché di scultori, intagliatori, incisori in rame e in legno. Nel corso di più di un secolo, i suoi componenti hanno redatto le loro memorie, pubblicate di recente da Aboca edizioni con il titolo La bottega dell’arte. I diari della famiglia Alberti, preziose per ricostruire la vita artistica e sociale di Sansepolcro. Basti qui ricordare che nel diario di Berto Alberti si parla di tale Marco Longaro il quale era solito raccontare che da piccolo conduceva per mano per le vie del Borgo "mastro Piero di la Francesca, pittore eccellente che era acecato".

Poco più che ventenne, Durante Alberti lavora a Roma nella cerchia degli Zuccari e nella capitale della Controriforma si svolge quasi tutta la sua prolifica carriera, fino alla morte avvenuta nel 1613. Nei tanti dipinti eseguiti per molte chiese di Roma, dell’Umbria e del Lazio, su committenze dei cappuccini, dei gesuiti e di numerose confraternite, Durante Alberti aderisce al genere di pittura sacra promossa dalla Controriforma privilegiando gli accenti pietistici e devozionali propri di quei movimenti. Attivo nella vita culturale romana, partecipa al rinnovamento dell’Accademia di San Luca della quale diventa principe. Un suo biografo lo descrive come "uomo d’onore, e devotissimo cristiano, siccome le sue pitture il fanno manifesto, che oltre la bontà propria, recano a tutti mirabile devozione". Per quanto romano d’adozione, Durante Alberti realizza varie opere in Valtiberina, ad Anghiari, a Monterchi e nella stessa Sansepolcro, nella cui cattedrale si trova una grande tela con L’adorazione dei pastori.

Ma soprattutto vi si può oggi ammirare il grande dipinto raffigurante La Trinità alienata in quel fatidico, drammatico 1859 e adesso ricollocata là dove si trovava un tempo, sulla parete sinistra, accanto alla porta d’accesso alla sacrestia. Dobbiamo questa quasi miracolosa "ricomparsa" a un atto munifico con il quale i fratelli Eleonora e Bruno Botticelli e Fabrizio Moretti hanno voluto onorare la memoria dei propri cari. Si tratta di un gesto di straordinario mecenatismo che arricchisce non solo il patrimonio, ma la stessa memoria storica e artistica della città. Ai donatori dobbiamo anche la ricomposizione e il restauro di questa grande pala della Trinità che, nel corso di vari passaggi di mano, era stata smembrata in due parti. La cosa ci riporta alla mente il rammarico di Robinson dinanzi alle grandi tele difficili da trasportare, ma anche la totale mancanza di senso civico e di prospettiva storica di chi le alienava con improvvida imperizia.