Guidati da una App nei rebus dell’archeologia

Il museo di Maria Gatto vara la nuova iniziativa: ti muovi e ti racconta i segreti dei reperti. Due percorsi, uno interno ed uno esterno.

Migration

di Silvia Bardi

Il chiostro, l’Anfiteatro, il monastero, i reperti etruschi e quelli romani, le ceramiche e le urne cinerarie, le storie dei collezionisti, degli artigiani aretini e dei personaggi. Li conoscete l’uomo del medaglione o Marino tricorpore? La ricca signora e la Dea Madre? Mecenate e il gladiatore? Avete mai provato a leggere la scrittura etrusca non solo nella zampa del bronzo della Chimera ma anche nelle tantissime iscrizioni riportate nei reperti del Museo Archeologico di Arezzo? Da oggi proprio il Museo si svela come uno scrigno e invita ad andare a scoprire i dettagli, i particolari, le storie e le microstorie raccontate nei disegni e nei manufatti magari finora guardati un po’ distrattamente. E con una guida speciale, la nuova app ArcheoArezzo scaricabile da tutti i cellulari e ai tablet. Una novità al suo debutto oggi con le prime visite, su prenotazione, alle 16 e alle 17. Un’applicazione gratuita in "realtà aumentata", in italiano e in inglese, che accompagna i visitatori alla scoperta del Museo Archeologico e dell’Anfiteatro romano di Arezzo.

Un progetto della Direzione regionale musei della Toscana e del Museo aretino, vincitore del bando "Laboratori culturali 2018" e finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, dall’Art bonus e con il contributo di Promo PA e Sintra Consulting. "Proponiamo un percorso esterno e interno alle sale che possa servire sia a una prima visita sia a chi vuol tornare per approfondire quello che c’è nel nostro museo - spiega la direttrice Maria Gatto - si può seguire il percorso indicato sulla mappa o catturare le immagini con la telecamera del telefonino per sapere nei dettagli la storia e la provenienza di quel reperto. Anzi, saranno proprio loro a parlare al visitatori con voci registrate femminili e maschili". Il percorso sulle tracce di "Eroi, uomini e dei" propone una selezione di venti reperti archeologici e permette di ascoltare i racconti di Ercole, della Sfinge, della Dea Madre, delle Amazzoni.