"Grazie Aruba, ora salviamo insieme il Panno"

I dipendenti della fabbrica propongono al colosso dell’informatica un progetto imprenditoriale per far convivere lana e nuove tecnologie

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di Lucia Bigozzi

"Entro venerdì dobbiamo preparare 450 pezze di Panno del Casentino, ovvero ventimila chilometri di tessuto. Corriamo per rispettare le consegne". Roberto Malossi e Andrea Fastoni chiudono la porta dello stabilimento di Soci che si ferma "solo per la domenica perchè abbiamo una settimana di lavoro pazzesca ma siamo contenti perchè di lavoro ce n’è tanto e ora con la decisione di Aruba possiamo tirare un respiro di sollievo".

Per loro è ossigeno la mossa del colosso dell’It che attraverso l’immobiliare del Gruppo, "Verdi Colli", nel 2018 si era aggiudicata l’asta per lo stabilimento dove i diciotto artigiani del Panno fanno il tour de force per consegnare il prodotto alle aziende che lo trasformano negli esclusivi capi di abbigliamento coloro becco d’oca. L’azienda leader nel settore delle nuove tecnologie in forte espansione, ha deciso di rinunciare all’assegnazione provvisoria dello storico edificio e, di fatto, abbandonare il campo della contesa. "Abbiamo apprezzato molto la posizione di Aruba e ringraziamo per la sensibilitàè di imprenditori che hanno compreso il valore del Panno, custode della storia e identità di un territorio", sottolineano Malossi e Fastoni. L’auspicio è "un confronto con i vertici aziendali dal quale potrebbe nascere una collaborazione, anche perchè noi rappresentiamo un prodotto storico e unico al mondo e Aruba è un’azienda leader proiettata nel futuro". A ben guardare, più che un auspicio, il giorno dopo la doccia fredda arrivata da uno dei curatori che gestiscono la vicenda dello stabilimento: "La procedura non si ferma, avanti con i licenziamenti", ha dichiarato Werther Badodi al nostro giornale. Intanto, la vertenza aperta dopo l’avvio della procedura dei licenziamenti collettivi, potrebbe essere a una svolta. La prossima settimana, la vertenza si sposta a Firenze dove "è convocato il tavolo di crisi, chiesto dai sindacati e sollecitato da me e dalla consigliera Lucia De Robertis", annuncia il consigliere regionale Vincenzo Ceccarelli che auspica "la mobilitazione delle istituzioni nel loro complesso per cercare le soluzioni idonee".

Tuttavia, la sollecitazione vale anche per "l’imprenditoria più forte e illuminata che dovrebbe raccogliere questa sfida". Anche il sindaco di Bibbiena Filippo Vagnoli ha chiesto l’intervento della Regione. Ma il count-down è iniziato e il tempo scade il 30 settembre.