MASSIMO BAGIARDI
Cronaca

Grave incidente nel calzaturificio. Abiti a fuoco: ustionata un’operaia

L’incidente nel primo pomeriggio, quando una dipendente entra in contatto con una pistola termica

Grave incidente nel calzaturificio. Abiti a fuoco: ustionata un’operaia

Grave incidente nel calzaturificio. Abiti a fuoco: ustionata un’operaia

Grave infortunio sul lavoro ieri pomeriggio, poco dopo le 14, al calzaturificio Sicla nella zona industriale di Levane. Una donna di 47 anni, dopo essere venuta a contatto con una fonte di calore, forse una pistola termica, è stata investita dalle fiamme nei vestiti che indossava e, non appena accortosi della gravità dell’episodio, un collega presente in quel momento nelle sue vicinanze è intervenuto con un estintore per domare e spengere le fiamme che stavano avvolgendo il corpo della sfortunata operaia. Un’azione che gli ha salvato la vita, ancora pochi secondi e molto probabilmente non ci sarebbe stato più niente da fare. Messa in sicurezza la donna, è stato immediatamente chiamato il 118 che è intervenuto sul posto con un’ambulanza infermierizzata della Misericordia di Lucignano, le forze dell’ordine compresi i vigili del fuoco della compagnia di Montevarchi e il servizio di prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro (PISL). Nel contempo, accertata la gravità dell’infortunio è stato allertato anche il Pegaso 1 che, giunto in una zona molto vicina all’azienda levanese, grazie all’aiuto de soccorritori, ha preso in carico la donna che, in un primo momento, sembrava fosse destinata all’ospedale fiorentino di Careggi ma poi i medici presenti sul posto hanno optato per farla trasportare al centro grandi ustionati di Pisa in codice 3. La donna a quanto appreso pur non avendo riscontri ufficiali sulla gravità delle ustioni riportate in gran parte del corpo, ma non sulla faccia, è stata anche intubata ma tale prassi è abbastanza ricorrente quando siamo di fronte ad eventi di una tale gravità.

Era da tanto tempo che in Valdarno non si registravano infortuni che avessero a che fare con fonti di calore, dall’inizio dell’anno ne sono accaduti altri per differenti motivazioni come quello accaduto a gennaio a Bucine, nella frazione di Badia Agnano per la precisione, quando alcuni operai stavano effettuando operazioni di scarico di alcune pedane di un ponteggio da un furgone. Nell’aprire una sponda, parte del ponteggio è andato a sbattere su uno di loro che rimediò nell’impatto un trauma toracico e addominale e lo schiacciamento della gamba destra. Roba, per fortuna, guaribile in poche settimane di ben altro genere rispetto a quanto accaduto ieri pomeriggio nella frazione montevarchina dove, a causa forse di una fatale distrazione, un pomeriggio di lavoro come tanti altri poteva trasformarsi in tragedia.