REDAZIONE AREZZO

Gli eroi silenziosi che salvano vite. Focus sull’emergenza-urgenza

L'evento "La vita: una seconda possibilità" promosso dall'Asl di Arezzo evidenzia l'importanza del sistema di emergenza-urgenza e dei defibrillatori per ridurre la mortalità extraospedaliera. Progetti come Arezzo Cuore e Arezzo Cuore Scuola hanno formato cittadini e studenti per creare una rete salvavita capillare e efficace.

Un focus sulle azioni del sistema di emergenza-urgenza per ridurre la mortalità extraospedaliera, e poi i nomi, i volti, di coloro che attraverso un defibrillatore hanno salvato una vita. Si chiama "La vita: una seconda possibilità" l’evento promossa dall’Asl con il patrocinio della Provincia, che giovedì mattina nella sala dei Grandi, servirà a questo: a fare il punto sul sistema di emergenza-urgenza dell’area provinciale Aretina, che ha visto nascere, nel 2010, il progetto Arezzo Cuore, affiancato poi nel 2014 da "Arezzo Cuore scuola". Da qui l’esigenza di formare quante più persone possibile a queste manovre, per colmare l’inevitabile vuoto, in termini di tempo, che intercorre tra la chiamata e l’arrivo del mezzo sanitario, utilizzando l’unico strumento in grado di far ripartire il cuore: il defibrillatore. In poco tempo ed in maniera capillare abbiamo assistito all’istituzione di un sistema di defibrillazione precoce, non sanitaria sul territorio, fatta dai cittadini. Nasce una preziosa rete salvavita.

I progetti Pad (pubblico accesso alla defibrillazione) hanno successo nel momento in cui riescono a coinvolgere il territorio di interesse sia in termine di defibrillatori presenti che di personale non sanitario formato. A tutto questo, negli anni, si annovera anche la collaborazione con il provveditorato agli studi della provincia che ha reso possibile la nascita del progetto "Arezzo Cuore Scuola" e la formazione di tantissimi studenti ed insegnanti.