
Nei giorni scorsi La Nazione ha pubblicato un’indagine della Cgia di Mestre che dimostra che in provincia di Arezzo, negli...
Nei giorni scorsi La Nazione ha pubblicato un’indagine della Cgia di Mestre che dimostra che in provincia di Arezzo, negli ultimi dieci anni, i giovani nella fascia 15-34 anni sono diminuiti di oltre 4500 unità.
Sul tema interviene Riccardo Sestini (nella foto) coordinatore di Italia Viva per l’area aretina: "Questo risultato è il frutto di dieci anni di un’amministrazione dormiente che non è stata in grado di programmare il futuro. Investire sui giovani vuol dire investire sul futuro di una città. Occorre pertanto domandarci quali opportunità vengono offerte ai giovani in questa città una volta finita la scuola dell’obbligo. Bisogna ammettere che l’Università di Siena ha portato solo le aule accademiche ma non ha mai portato un polo Universitario capace di creare uno scambio culturale, di attrarre nuovi giovani e costruire opportunità di lavoro. C’è una totale mancanza di scuole di formazione e di Its, nonostante le nostre imprese basate sull’industria manifatturiera richiedano continuamente personale qualificato. Il centro è disabitato, la periferia si è trasformata in un dormitorio, mancano centri capaci di aggregare giovani attraverso attività culturali, artistiche o conviviali. Visto il retrocedere di anno in anno della qualità della vita, non è attrattivo costruire una famiglia qui ad Arezzo: gli affitti sono alti, il costo della vita altrettanto, nel merito non esistono progetti di cohousing, ci sono pochissimi posti negli asili nido e le rette per gli asili e le scuole sono altissime.
Purtroppo, la città che oggi ci viene offerta non è una città che guarda al futuro e all’innovazione, ma è una città prigioniera di una mancanza di visione, incapace di costruire nuove opportunità di studio, di lavoro e di crescita culturale e sociale".