CASENTINO
Cronaca

Giovane folgorato a Soci "No alla pesca sportiva sotto i cavi elettrici"

Francesco Ruscelli è il presidente della Federazione italiana di settore "Possibile anche un isolamento del cavo nei tratti dove si svolge l’attività".

Giovane folgorato a Soci "No alla pesca sportiva sotto i cavi elettrici"

di Gaia Papi

"Una notizia terribile che ci ha sconvolto tutti", così ha reagito alla tragica morte di Gabriele Lusini, Francesco Ruscelli. Lui, oltre ad essere segretario del coordinamento Provinciale Pd, è un grande amante della pesca, è presidente della sezione provinciale della Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee, e di recente è stato nominato direttore generale della Colmic Italia, la più grande azienda di articoli da pesca. "E’ stata una tragica fatalità, legata a due componenti: la presenza di cavi elettrici e la canna in fibra di carbonio. Quasi tutte le canne da pesca lo sono. Materiale che è un ottimo conduttore di elettricità, per questo l’uso ne richiede una serie di accorgimenti. Il primo evitare di pescare durante un temporale. Trovarsi in una tempesta elettromagnetica con una canna da carbonio rivolta verso l’alto non è assolutamente raccomandabile, perché attira i fulmini. Se veniamo colti da un improvviso temporale e ci sono tuoni, meglio chiudere la propria canna da pesca, tenendola rigorosamente in posizione orizzontale e andare subito via" spiega Ruscelli.

"Il secondo è mantenere un’adeguata distanza dai cavi elettrici. Le indagini sono ancora in corso, non è chiaro se sia stato l’amo della sua canna a toccare la linea elettrica alimentata a 220V, sovrastante il punto in cui stava pescando, o se c’è stato un vero contatto; ma le canne in carbonio basta che si avvicinino ai fili elettrici per catturare la scossa potente e fatale" continua Ruscelli. L’aria che separa la canna dal conduttore in tensione "è isolante, ma solo fino ad un certo punto. Quando viene avvicinata al filo elettrico sotto tensione, l’aria è in grado di proteggere il pescatore soltanto finché non supera una distanza minima, oltre la quale può formarsi un arco elettrico, ovvero una scarica elettrica, tra il conduttore e la canna. La corrente elettrica cerca sempre, per sua natura, di raggiungere il terreno (a potenziale nullo), e la canna ed il corpo, in tal caso, rappresentano un percorso privilegiato".

Le conseguenze, ovviamente, sono quasi sempre fatali. Prima di tutto quindi gli accorgimenti del pescatore ma non solo. Ruscelli è chiaro: Bisognerebbe tenere in considerazione che la linea elettrica attraversa un fiume e una pista ciclabile, quindi si presuppone sia una zona frequentata da persone. Sarebbe il caso di inibire le attività sotto quei fili, ad esempio un divieto di pesca 100 metri prima e 100 metri dopo quel punto; o pensare ad un isolamento del cavo in quel tratto preciso. In Italia ci sono diversi esempi in cui le linee elettriche in corrispondenza di tratti in cui si pratica la pesca sono stati schermati con una guaina per evitare terribili incidenti".