Gioele Dix porta al Masaccio i racconti di Dino Buzzati

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Sotto il palazzo in cui abita un grande scrittore, piove dall’alto nel cuore della notte una pallottola di carta. Che cosa conterrà? Appunti senza importanza o versi indimenticabili da salvare? Da questo affascinante spunto, tratto da un racconto di Dino Buzzati, prende il via il nuovo spettacolo scritto e interpretato da Gioele Dix "La corsa dietro il vento". Spettacolo che chiude stasera alle 21 la stagione del Teatro Masaccio di San Giovanni e che vede in scena Ottolenghi, in arte Gioele Dix, ospite del cartellone organizzato da Comune di San Giovanni e Fondazione Toscana Spettacolo.

L’attore, comico, drammaturgo, regista e scrittore italiano porterà in scena un omaggio a Buzzati, seguendo il cuore e la memoria e attingendo dal ricchissimo forziere dei racconti l’attore come "Sessanta racconti", "Il colombre", "In quel preciso momento", compone un variegato e affettuoso mosaico di personaggi e vicende umane, nelle quali ogni spettatrice e spettatore potrà ritrovare tracce di sé: relazioni, esperienze, sentimenti, sogni e fantasie.

Come gli enigmatici protagonisti di un racconto buzzatiano, sul palco ci saranno Gioele Dix e Valentina Cardinali, le musiche originali di Savino Cesario, a fare da guida al pubblico in un inedito viaggio teatrale, sospeso fra ombre e attese, illuminazioni e misteri, illusioni e risate. I due attori portano in una sorta di laboratorio letterario, a metà fra una tipografia e un magazzino della memoria tra personaggi e vicende umane.

"Dino Buzzati è stato scrittore, giornalista, pittore, ma soprattutto uno scrutatore d’anime- fanno notare gli autori - e la sua scrittura, insieme realistica e fantastica, corre sempre fulminea al punto, pur non trascurando l’eterna sospensione che caratterizza le nostre esistenze. E grazie al suo talento narrativo, assumono forma poetica paure, sogni e fantasie a noi più che familiari.

"Ho cominciato a leggere i racconti di Dino Buzzati all’età di dodici anni - conclude Dix - sono diventati parte del mio immaginario. La sua voce assomiglia spesso alla mia. Lo considero l’inventore di racconti perfetti, che non solo ti avvincono, perché vuoi sapere come vanno a finire, ma ti lasciano sempre un segno dentro, ineffabile però familiare".