Giannotti, avviso di chiusura indagine: "turbativa d'asta e riciclaggio" l'ipotesi dei Pm

Per gli inquirenti le mazzette transitavano dalla Gutenberg. L'ex deputato e la moglie si difendono: solo regolari fatture per partecipare al Forum Risk

Vasco Giannotti

Vasco Giannotti

Arezzo, 29 maggio 2015 - I Pm non gli hanno creduto e vanno avanti. Loro a giurare che i 112 mila euro ricevuti dalla Gutenberg Srl erano solo i pagamenti delle ditte interessate per partecipare al Forum Risk Management, uno dei grandi eventi nazionali della sanità, e che l’appalto vinto dalla stessa Gutenberg al polo ospedaliero di Verona era tutto regolare, nonostante il regista del bando fosse Stefano Cencetti, ex direttore generale del policlinico di Modena nonchè destinatario delle fatture della società aretina quale consulente del Forum. No, per la procura di Modena erano tangenti mascherate e la gara di Verona era addomesticata, con vincitore annunciato.

Morale? Vasco Giannotti, ex deputato Ds, gran patron del mega-evento, e la compagna Giorgina Artiano, proprietaria della quota di maggioranza di Gutenberg e organizzatrice del Forum, hanno ricevuto l’avviso di chiusura indagine dei Pm Marco Niccolini e Pasquale Mazzei: turbativa d’asta (Verona) e riciclaggio, durato quattro anni, dal 2008 al 2012, per le somme transitate attraverso la loro società.

Dunque la procura di Modena è convinta di avere le prove per chiedere il rinvio a giudizio di Giannotti, della compagna, di Cencetti e di un’altra quarantina di indagati, accusati per altri filoni che con la Gutenberg non hanno niente a che fare.

L’ipotesi della procura è chiara: le ditte interessate agli appalti del policlinico modenese pagavano le mazzette a Cencetti, ma per coprirsi lo facevano sotto forma di regolari fatture contrattuali al Forum Risk. Era poi la Gutenberg a far arrivare i soldi a una società riconducibile alla moglie dell’ex direttore generale, la Aquatic. Questo ruolo di presunti intermediari vale il reato di riciclaggio. Adesso Giannotti (difeso da Franco Molino e Luca Fanfani) e Giorgina Artiano (avvocati Piero Melani Graverini e Federica Valeriani) hanno dieci giorni di tempo per presentare memorie o chiedere di essere interrogati