
Gianni Gori e la guerra di Ponte Vecchio "Ma quali borse, sono oggetti preziosi"
di Federico D’Ascoli
C’è una sola parola che non si può usare senza essere ripresi nell’intervista a Gianni Gori, presidente di Graziella Holding. La parola vietata è: borsa.
L’imprenditore aretino, alle prese da mesi con un braccio di ferro legale con l’associazione degli orafi di Ponte Vecchio, si inalbera se si indicano così i prodotti che il negozio Graziella Braccialini vende sul viadotto più iconico di Firenze, patrimonio mondiale dell’Unesco.
Un regolamento sul centro storico entrato in vigore nel 2020 all’articolo 8 stabilisce che su Ponte Vecchio: "È ammesso solo il commercio dei generi di oggetti preziosi, orologi, oggetti d’arte, cose antiche o articoli di antiquariato, articoli di numismatica e filatelia".
Dall’agosto 2022, quando il negozio Graziella Braccialini ha aperto, le polemiche sono quotidiane con accuse e reciproche minacce di risarcimento danni.
Gori, gli orafi di Ponte Vecchio non vogliono che lei venda borse, solo gioielli. Dopo un controllo dei vigili a ottobre rischia anche il divieto di prosecuzione dell’attività.
"È una barzelletta: per favore non le chiami borse perché si tratta di oggetti in oro e pietre preziose che sono abbinati a collane, orecchini e braccialetti con lo stesso stile: non siamo di certo un negozio di pelletteria come vogliono far credere. Siamo stati danneggiati dall’associazione Ponte Vecchio e per questo abbiamo formalizzato la richiesta di mezzo milione di risarcimento".
L’associazione vi ha risposto moltiplicando per 40, quanti sono i commercianti del ponte, la vostra richiesta di danno. Fanno una ventina di milioni e spiccioli.
"Non so come fanno a dire che un gruppo come il nostro, che fattura oltre 180 milioni di euro solo di oro possa provocare un danno economico e d’immagine a orafi che espongono in vetrina gioielli spesso di produzione asiatica con prezzi da centro commerciale: ho visto prezzi tipo 19,99 e 29,99 euro. Noi abbiamo invece messo insieme la grande tradizione orafa aretina con il lusso della pelletteria fiorentina: è l’esaltazione del design e delle capacità artigianali della Toscana".
"L’attività che ha aperto a Ponte Vecchio vende borse che sono realizzate come preziosi: i gioielli e l’artigianato di eccellenza di gioielleria lì possono essere venduti. Non c’è nessun rischio di snaturare le attività economiche di questa area". Lo ha detto a settembre il sindaco di Firenze Nardella. Vi dà ragione su tutta la linea.
"Intendiamoci. Non è che ci siamo svegliati una mattina e abbiamo aperto il negozio. Abbiamo fatto un lungo percorso con tutti gli uffici competenti del Comune di Firenze rispondendo a tutte le richieste e illustrando nei particolari il nostro progetto commerciali. Scontiamo soltanto piccole invidie di bottega che si sono trasformare in richieste di risarcimento surreali e mai realmente formalizzate. Siamo convinti delle nostre ragioni, non ci fermeranno".
Con gli orafi di Ponte Vecchio si sono schierati anche la Confcommercio di Firenze e Giovanna Ferragamo: "Non concepisco altro che la gioielleria nelle vetrine di un simbolo mondiale che va tutelato in tutti i modi", ha detto una delle regine della pelletteria.
"Rispetto tutti i punti di vista ma dobbiamo ripartire dall’interpretazione delle parole. Cosa significa oggetti preziosi? Noi riteniamo che quello che esponiamo siano esattamente quello. Poi si faccia due passi su Ponte Vecchio. Noterà che c’è un negozio che vende soltanto borse di pelletteria tradizionale. Quando lo abbiamo fatto presente ci hanno detto che quel negozio è aperto da prima dell’entrata in vigore del regolamento che non è retroattivo. Mi chiedo cosa significhi inquinare la tradizione fiorentina tutelata dall’Unesco se già c’è chi non vende oggetti preziosi e nessuno può farci nulla. Ma sa qual è il vero paradosso?".
Prego, ce lo dica.
"Che siccome nel regolamento è prevista espressamente la vendita di orologi domani su Ponte Vecchio potrebbe aprire un negozio di Swatch o di Casio senza che nessuno possa fiatare. Ma le sembra normale?".