Ghinelli affila le armi: "Bisogna correggere un errore evidente". Sì alla linea della Regione

Il sindaco boccia la soluzione Creti: "Significa tornare agli anni ’50". Spiega perché Arezzo sarebbe penalizzata sul piano della mobilità. Nell’ipotesi peggiore, pronto a chiedere fermate di Eurostar in città.

Ghinelli affila le armi: "Bisogna correggere un errore evidente". Sì alla linea della Regione

Ghinelli affila le armi: "Bisogna correggere un errore evidente". Sì alla linea della Regione

"Indicare Creti come luogo preferito per la stazione dell’alta velocità, significa non farla". Ne è convinto il sindaco Alessandro Ghinelli che non ha affatto digerito il "menù" romano al tavolo tecnico e si prepara a difendere la centralità di Arezzo, pure nella peggiore delle ipotesi.

Sindaco, perchè è così sicuro che la stazione non sarà a Creti?

"La Regione Toscana ha la titolarità sulla parte urbanistica insieme al Comune. Il presidente Giani e l’assessore Baccelli si sono espressi abbondantemente sul fatto che la scelta migliore è Rigutino. A Creti, la stazione non verrà mai fatta".

Ma se alla fine prevarrà Creti, Arezzo perderà le Frecce? È un prezzo alto che la città pagherebbe sul piano della mobilità.

"È evidente che Arezzo subirebbe una penalizzazione perchè a quel punto la fermata della Valdichiana e Toscana meridionale sarebbe Creti".

Gli aretini dovrebbero raggiungere la stazione in Valdichiana in auto. Ma su quali strade?

"L’unico modo per renderla fruibile è adeguare la strada provinciale 28. Ma il costo complessivo stimato da Rfi per adeguare il sistema stradale attuale è pari a 56 milioni. C’è un altro aspetto..".

Quale?

"Nel 2023 non si può pensare di costruire una stazione dell’alta velocità prescindendo dall’intermodalità ferro-ferro, perchè significa tornare agli anni Cinquanta. È assurda la localizzazione a Creti. Anche io, come Giani, voglio vedere le carte tecniche, i dati. L’analisi multicriteri al centro delle valutazioni prevede singole voci come ad esempio il bacino di utenza e ciascuna ha un suo peso. Ma se all’intermodalità ferro-ferro si dà un peso pari a 0,1 è chiaro che passa l’indicazione su Creti. Voglio vedere i numeri".

C’è il rischio che gli aretini ma anche i viaggiatori da Valdarno, Casentino e Valtiberina non utilizzino Creti raggiungendo direttamente Firenze?

"È evidente che sarà così. La stazione a Rigutino, invece, serve un bacino di utenza molto vasto e serve ai perugini per andare a Milano. Ed è talmente conveniente per loro, che nel piano regionale umbro dei trasporti, fino a un anno fa, c’era la stazione a Rigutino. Poi l’assessore Melasecche ha puntato i piedi su Creti per sapendo che è meglio Rigutino".

La Regione ha voluto al tavolo romano anche Trenitalia e Italo per coinvolgerli nelle analisi tecniche. Lei ha notizie sul fronte dei gestori?

"No. Ma non credo che la soluzione indicata da Rfi abbia il placet di Trenitalia e Italo. Vorrei proprio capire cosa pensano, perchè il bacino di utenza sviluppato dalla stazione a Rigutino, si estende su Arezzo, il resto delle vallate, ma comprende anche una parte della provincia di Siena e tutta quella di Perugia. Sarebbe interessante conoscere il loro parere".

Lei, per parte sua, come intende muoversi?

"Supportare la Regione per consentire di correggere un errore marchiano. E nella malaugurata ipotesi di Creti, dovremmo avere eurostar che fermano ad Arezzo, anche se economicamente complicato".

Lucia Bigozzi