Fiera, è scattata la rimonta Già 50 risposte al bando

In pochi giorni pioggia di domande di partecipazione: e i termini restano aperti. I protagonisti tornano oltre il tetto dei 200: oggi via all’edizione di aprile.

Fiera, è scattata la rimonta  Già 50 risposte al bando
Fiera, è scattata la rimonta Già 50 risposte al bando

La più grande, la più bella? Il motto potrebbe cominciare ad essere rispolverato. La Fiera era rimasta bella, anche a ranghi ridotti: ma sarebbe stato complicato continuare a vantarne la grandezza. A oggi i titolari restano 160, lontani, lontanissimi dai numeri d’oro della manifestazione. Ma forse il vento sta cambiando.

Nei giorni scorsi, dopo anni di titubanze e non solo tra gli attuali gestori dell’Antiquaria, è ripartito il bando. E i risultati sono già evidenti. Una cinquantina le domande piovute immediatamente negli uffici di Palazzo Cavallo. E potrebbe essere solo l’inizio.

I termini restano aperti. E anche se oggi è il primo aprile i numeri che filtrano dalle maglie del Comune non sono un pesce.

Già con le attuali cifre il fronte dei protagonisti salirebbe oltre quota duecento. Anzi, tornerebbe, perché negli anni il tetto si era spinto fino quasi alla soglia dei trecento. La ritirata era iniziata da anni. Appesa alle difficoltà della Fiera ma forse soprattutto del mondo che la circondava e la circonda. Gli anni della crisi, il pugno di ferro del Durc, la fuga da una serie di regole rigidissime e che avevano convinto tanti a fermarsi. Qualcuno dovrebbe essere sulla via di ritorno: un’idea dell’assessore Simone Chierici, anche se non ne vedremo gli effetti neanche in questa edizione. Tanti altri hanno chiuso per sempre.

E tra loro non certo comprimari ma professionisti di rango, tra cui alcuni dei migliori su piazza. E qualità a parte il prezzo era stato quello di una coperta sempre più corta, della difficoltà a coprire davvero l’intero percorso. Ora quella chance si riapre: e potrebbe perfino allargarsi.

Con oltre duecento antiquari il calo fisiologico di ogni edizione, una quota di assenti c’è sempre come in una classe di scuola, tutto diventerebbe più facile. Offrendo la possibilità di recuperare tratti perduti: via dell’Orto, ampi spazi di piazza Grande, via Cesalpino. E se l’operazione si estendesse a riportare gli artigiani alla Badia e in via Cavour, strappandoli all’assurdo esilio di Sant’Agostino, il colpo d’occhio tornerebbe d’incanto non ai giorni migliori ma quasi. E con la possibilità di aprire nuovi fronti.

Un uso intensivo del chiostro a fianco della biblioteca o della terrazza pensile della Provincia, spesso disponibile. Alcuni spazi interni ai palazzi storici, il ritorno di piazzetta del Commissario, un ripensamento su via Bicchieraia, uno degli strappi evidenti al percorso.

I nuovi titolari di posto saranno in piazza con i galloni non prima di giugno. Una parte è fatta di spuntisti che comunque arrivano lo stesso pescando un posto disponibile? Certo. Ma diventando fissi offriranno maggiori garanzie di quelle che possono vantare. E apriranno la strada ad altri colleghi.

Ora si tratta di venire incontro a chi titolare lo è da sempre. Gli stand, ad esempio, sono larghi ormai 4 metri e mezzo, le piazzole sono di quattro. Sembra poca cosa, in realtà fa la differenza tra un banco intorno al quale giri per ammirare i pezzi e una strettoia invalicabile. Il bando offre anche la possibilità di raddoppiare gli spazi. Il disegno definitivo poi sarà appeso anche al senso pratico degli organizzatori.

Intanto parte, senza "pesce", l’edizione di aprile. Le previsioni meteo non sono una meraviglia ma ultimamente il vento sembra tornato a gonfiare le vele della Fiera. E i numeri indicano un’occupazione alberghiera da ottima edizione.

Già ieri pomeriggio alle 15 c’erano diversi antiquari in piazza, impegnati a svuotare i camion e a riempire i banchi, tutti gli altri arriveranno stamani. All’alba di una due giorni invitante anche per tutto l’indotto, locali, ristoranti e negozi. E forse anche all’alba di una primavera sganciata perfino dal calendario.

Alberto Pierini