Lucia Bigozzi
Cronaca

Antiquaria: febbre da trentamila. Folla in centro, oltre 200 espositori

Tornano in massa i turisti stranieri con in testa gli americani. Una due-giorni da record di presenze Il meteo non scoraggia i visitatori. Gli artigiani riconquistano Sant’Agostino. Eventi: effetto calamita

La Fiera di giugno (foto Cristini)

La Fiera di giugno (foto Cristini)

Arezzo, 3 giugno 2024 – Pienone di banchi, la Badia fa il bis e in Sant’Agostino gli artigiani riempiono la piazza. I film di maggio è quello di giugno pure se la fiera del compleanno ha una marcia in più. Più fascino, più eventi che incrociano il percorso espositivo e quel tocco di eleganza - rara di questi tempi - bella da vedere e magari da rispolverare: Dandy docet. Il centro indossa il suo abito più bello e lo impreziosisce con "perle" che attirano la folla di visitatori. Come in via Bicchieraia, trasformata nel quartier generale en plain air di musicisti e mosaicisti. M maiuscola che incanta. Un pianoforte a coda in un fondo per lanciare Naturalmente pianoforte, con le note a scandire il count down all’evento e i mosaicisti all’opera direttamente in strada.

Sono 242 gli espositori che hanno scelto l’Antiquaria e tra questi 23 spuntisti, numeri che confermano il livello di attrattività della fiera che consolida il trend di un mese fa. Oggetti e racconti dal passato: una passerella davvero ricca di sorprese. Curiosando tra i banchi, ce n’è uno in Piazza Grande che propone trenta sedie-poltrone da ristorante: le crisi commerciali alimentano l’Antiquaria. Eppoi un’intera parete esterna del chiostro della Biblioteca come la lavagna di una scuola: tappezzata di cartine geografiche, tra queste Mosca, in perfetto cirillico, e Palestina.

Dandy protagonisti dell’evento di giugno e "calamita" per turisti e visitatori. Non solo in sfilata lungo il percorso espositivo, ma anche in versione mercatino: : banchi di papillon, giacche con poesie ricamate e occhiali fashion nelle sale della Provincia davanti al Duomo. E sul sagrato della cattedrale i Dandy si mettono "in mostra", con abiti e accessori ricercati, stile retrò ma elegante. Tutti ammirati dal pubblico e fotografatissimi.

Ma c’è anche l’altra faccia della Fiera: mezza via Ricasoli ancora senza banchi per i lavori sulla facciata del Comune, dirottati nello slargo sotto il vescovado (opzione temporanea) e in piazza della Libertà ancora banchi di camice hawaiane e vintage che stonano con l’antiquariato. Come pure, il banco di cachemire poco sopra la Pieve o quelli con oggettistica più adatta a un mercato settimanale che all’Antiquaria. Tant’è.

Esposizioni anche nel Palazzo di Fraternita, niente gioielli, invece, nel chiostro della Biblioteca: le quattro edizioni annuali organizzate da Ascom sono scese a una, quella di dicembre. Code ai ristoranti di via Mazzini come nelle edizioni migliori. E proprio qui c’è un espositore che ha messo in vendita i simboli dei vecchi partiti in legno ad una settimana dalle elezioni. Tempismo perfetto, verrebbe da dire. C’è anche la Democrazia Cristiana, che almeno alla fiera non è morta.

In piazza Sant’Agostino gli artigiani si riprendono la piazza, e bissano il successo di maggio, con tanta gente a curiosare in cerca dell’acquisto perfetto. Tanti manufatti curati nei minimi dettagli, in legno o realizzati con le materie prime che raccontano la storia aretina: dalle pietre alle ceramiche.

Slalom dei librai tra gli scrosci di pioggia, i primi a intervenire con i teli per difendere i paladini del sapere dalle bizze del meteo. Tanti stranieri, con il ritorno in forze degli americani. Una due giorni malgrado il pericolo maltempo da oltre trentamila presenze. Che spalanca all’estate il suo sorriso più smagliante.