Secondo i dati FAO un terzo della produzione alimentare mondiale, 1,3 miliardi di tonnellate di cibo viene gettato ogni anno, mentre ancora oggi 783 milioni di persone nel mondo soffrono la fame. Un’ingiustizia sociale inaccettabile! Con il cibo perso e sprecato ogni anno, a livello globale, potremmo sfamare 1,26 miliardi di persone, ovvero quasi il doppio di quelle che ogni giorno non mangiano.
Il problema non è come molti pensano il numero di abitanti sulla Terra, che ha già superato gli 8 miliardi, ma lo spreco di risorse destinato ad aumentare o addirittura a raddoppiare entro il 2030, con un impatto ambientale enorme in termini di rifiuti prodotti, di emissioni di gas serra, di acqua e terreni utilizzati.
Ma cos’è lo spreco alimentare, come intervenire per eliminarlo o almeno ridurlo nei prossimi anni, come stabilito dagli obiettivi 2 e 12 dell’Agenda 2030?
Per spreco alimentare si intende la perdita di cibo ancora commestibile (scartato e gettato in discarica) che si ha lungo tutta la catena di produzione e di consumo. Il cibo viene sprecato principalmente in famiglia, nei ristoranti, nelle mense scolastiche. Le famiglie della nostra classe sono generalmente virtuose. Dalle osservazioni annotate per una settimana dagli alunni su apposita tabella è emerso che 4 famiglie su 17 hanno avuto uno spreco prossimo allo zero. Alcune non hanno prodotto avanzi, altre li hanno destinati agli animali domestici, da cortile o per produrre compost. Il resto, ha registrato uno spreco che si aggira intorno ad una media annua di circa 20 kg per famiglia.
La mensa della nostra scuola è purtroppo in linea con lo spreco nazionale: circa 90 grammi di spreco a persona, oltre a 30 grammi di cibo intatto (lasciato nei piatti). Considerate 80 pasti per 2 somministrazioni a settimana per 30 settimane, fanno circa 6 quintali, più di mezza tonnellata di cibo sprecato all’anno, solo nella nostra mensa. Cosa suggeriamo? Potremmo somministrare agli alunni della scuola un questionario di gradimento da sottoporre poi all’attenzione di un nutrizionista, affinché elabori un menù bilanciato, appetitoso e rispondente alle richieste. Per educare al rispetto del cibo pensiamo che un concorso interno a premialità mensile e annuale alla "classe zero spreco", potrebbe incentivare tutti a cercare soluzioni per ridurre il problema.
Per distributori e ristoratori sono già disponibili almeno dieci app utili per combattere lo spreco alimentare: Too good to go, Regusto, Ecofood prime.. Non resta che usarle!!