
Europee, l’avanzata della destra. Avanti Fratelli d’Italia, il Pd sale. Sprint Forza Italia e rebus Ghinelli
I dati delle Europee arrivano come un fiume carsico, nella notte del grande voto. Il sito del ministero mediato dalla Prefettura sforna numeri perfino in largo anticipo rispetto alle previsioni ma le tendenze si stabilizzano con il contagocce, in Italia come alle nostre latitudini.
I punti fermi? Continua la luna di miele con Fratelli d’Italia: il partito di Giorgia Meloni galleggia stabilmente sopra il 31% dei consensi, quindi in ulteriore aumento rispetto ai dati di due anni fa (politiche 2022), quando al Senato e alla Camera erano sopra il 28%. Quindi con segnali di progressivo rafforzamento, in città erano al 30,7% sulla base dei dati del Senato, i numeri per buona parte della notte godono di qualche decimale in più, anche se sottoposto alle verifiche che solo l’alba può chiudere in cassaforte. L’altro fenomeno che prende corpo è una risalita di scatto del Partito Democratico. Che si muove a lungo sopra il 30%, anche se poi nel corso della notte oscilla tra il 30 e il 29%, quindi su quote più basse rispetto a quelle del partito dominante.
In città era sceso al 23%, nel collegio del Senato sfiorava il 26%, superando il 30% solo grazie all’abbraccio con la sinistra radicale, senza il quale sarebbe stato sotto. Ora la prima ondata del nuovo corso presenta un dato quasi in fotocopia rispetto a quello che in parallelo emerge a livello nazionale. Nel resto dello scenario si muovono sul filo dei decimali i partiti che inseguono: Cinque Stelle, Lega e Forza Italia, secondo un equilibrio affidato ai numeri esatti della notte. E gli azzurri che superano gli alleati leghisti. I grillini lasciano alle spalle la doppia cifra per scivolare intorno all’8%, spesso sotto. Forza Italia risale intorno al 7% ma senza toccare le punte raggiunte a livello nazionale. La Lega si muove tra la conferma del suo dato e un’ulteriore frenata, comunque sotto il dato di FI.
Due certezze nella notte dello scrutinio: la distanza abissale nei due schieramenti. Da un lato, è la distanza che divide il Pd dai potenziali alleati di campo largo pentastellati e dall’altro quella che divide Giorgia Meloni dagli alleati di ferro della coalizione. Per il resto Renzi e Bonino viaggiano più forte di Calenda ma anche qui sospesi intorno al tetto vitale del 4%. E l’avanzata della sinistra si assesta a lungo sopra al 5%, un dato significatrivo che unito a quello del Pd forse configura scenari di campo largo diversi da quelli immaginati finora. Alle spalle il movimento di Santoro resta lontano da quel tetto ma con dati migliori rispetto a quelli degli exit poll a livello nazionale. Il voto in città? Sono 39.423 gli aretini in cabina. Il voto più alto è nella zona Giotto, con punte del 62%. Dati sotto la soglia del 50% a Saione e in via Fiorentina.