ALBERTO PIERINI
Cronaca

Estate, c’erano una volta le Arene Cinema all’aperto quasi scomparso A resistere rimane soltanto l’Eden

In Casentino ogni paese si trasformava in sala, a Cortona il tramonto del Parterre, passo indietro a Sansepolcro. Tra le eccezioni c’è San Giovanni: grazie a Orientoccidente piazza Battisti diventa uno spazio d’essai.

Estate, c’erano una volta le Arene Cinema all’aperto quasi scomparso A resistere rimane soltanto l’Eden

di Alberto Pierini

C’erano una volta le Arene. Il cinema d’estate, lo spettacolo sotto le stelle, le coperte distribuite agli spettatori per vincere il freddo. C’erano una volta e non ci sono più. E’ rimasta solo un’ultima fiammella accesa: quella dell’Eden. Che dopo aver salvato la proiezione in sala grazie ad una colletta popolare, riprende il suo cammino all’aperto.

Anche lui si è stretto sotto il rigore della crisi. Perché i vecchi aretini, e neanche troppo, ricorderanno che l’Arena dietro il Bastione occupava l’intero spazio esterno dell’attuale pagoda. E che i film proposti ogni sera erano due: uno alle 21.30 o alle 21 secondo l’avanzare dell’estate e l’altro intorno alle 23, spesso fino alle ore piccole.

Coperte offerte dal cinema e avanti fino a tardi. Ora l’ultima isola di un genere che in altre città resiste si rafforza, pensiamo a Firenze dove le sale con il cielo come tetto sono almeno cinque delle quali una agli Uffizi, offre uno spettacolo per sera dal giovedì o dal mercoledì alla domenica.

Non è poco, comunque. Perché intorno c’è il deserto. Forse il deserto del cinema, che scalpita per ripartire ma ancora ha addosso le contusioni della pandemia e il doppio schiaffo delle piattaforme.

In Valdichiana calma piatta: a Cortona una volta il cinema all’aperto era al parterre, con vista sul mondo. Da qualche anno ha ammainato bandiera, come del resto gli spettacoli al Signorelli che punteggiavano i festival dell’estate. Stessa cosa nel resto della vallata: un’eccezione c’è a Castiglion Fiorentino, con il Festival del cinema almeno a fine luglio le proiezioni illumineranno la zona del Cassero.

In Valtiberina c’era l’Aurora di Sansepolcro a lanciare degli spettacoli estivi: vedremo se il festival proporrà delle occasioni nelle piazzette ma le previsioni non vanno in quella direzione.

Il Casentino ha ospitato all’uscita dalla pandemia un esperimento coraggioso: un drive in al Corsalone, con il microfono in auto e le ragazze a raggiungerti al finestrino con i gelati o le bevande. Ora quel piazzale è muto, un po’ come gli altri della vallata. Vallata che con Pievi e Castelli si trasformava in una miriade di piccole sale all’aperto, perfino in paesi minuscoli come Chitignano. Ora non più.

Un’eccezione c’è in Valdarno ma appesa a Orientoccidente. Si chiama "La nostra memoria inquieta" ed è un omaggio a Martin Scorsese e non solo. In sinergia con il Cineclub Fedic organizza anche quest’anno una rassegna di film addirittura in pellicola: ogni lunedì di luglio, alle 21.15 piazza Cesare Battisti si trasformerà in un’arena cinematografica d’altri tempi. Era una delle perle di Pergine, vedremo se sarà recuperata.

Intorno dicevamo degli Uffizi a Firenze ma c’è ad esempio anche il teatro romano di Fiesole: qui gli angoli di mondo nei quali incastonare un cinema sarebbero mille, a cominciare dalla Fortezza. Ma sullo sfondo regna il solito dubbio: ma la gente risponderebbe? O continuerebbe a fare clic sullo schermo del computer?