di Lucia Bigozzi
Nella coda di un’estate rovente, la politica accende i motori. Ed è Cortona la piazza più calda nell’orizzonte dei comuni al voto, tra poco meno di un anno. Perchè è qui che si consuma una partita dalle mille sfaccettature, sia nella contrapposizione tra gli schieramenti, sia all’interno di centrodestra e centrosinistra. Nella maggioranza che governa la città etrusca, espugnata nel 2019 dal centrodestra con la vittoria del sindaco Luciano Meoni, da mesi si è aperto un dibattito non senza tensioni che ruota attorno alla ricandidatura del sindaco uscente.
Domani il primo snodo di un braccio di ferro che seppure "a bassa intensità", agita le file del partiti, dopo lo strappo di Fratelli d’Italia non disponibile alla corsa bis del sindaco e un certo "raffreddamento" nei rapporti con la Lega. Domani, il primo vertice tra il sindaco uscente e i partiti della coalizione per capire, anzitutto, la posizione del Carroccio e se la ricandidatura del sindaco uscente potrebbe rientrare nello schema delle "quote" tra i partiti. In questo gioco di equilibri, c’è da considerare anche l’attenzione che la Lega mantiene su Castiglion Fiorentino nella scelta del candidato nel post Agnelli. Non è un passaggio da poco: domani il centrodestra dovrà chiarire la rotta: se rafforzare il patto di coalizione sulla ricandidatura Meoni oppure sancire il "rompete le righe". Da parte sua, il sindaco non ha mai fatto mistero puntare al secondo mandato, con o senza il sostegno dei partiti. Va da sè che se la corsa fosse in solitaria con una lista meoniana pura, nel centrodestra ci sarebbero due candidati a sindaco in lizza. Scenario probabile pure nel centrosinistra dove la macchina è partita e a metterla in moto, in un certo senso, è stata Elly Schlein che una manciata di giorni fa si è palesata alla festa dem di Tavarnelle. Chiaro che il confronto con i big locali non ha tralasciato la sfida per Cortona e i nodi ancora da sciogliere. Molto della partita dentro il centrosinistra, ruota attorno alla figura dell’ex sindaco Andrea Vignini, pronto a candidarsi per strappare il municipio al centrodestra. Ma non tutti nel Pd sono altrettanto disponibili a sostenerne la corsa.
Vignini e Schlein si sono incontrati proprio alla festa dem rinsaldando un rapporto che viene da lontano, dalla corsa per le regionali di Vignini (nel 2020) sostenuta da Schlein all’epoca "pasionaria" di Occupy Pd. L’opzione Vignini, rientrato a pieno titolo nel Pd (fa parte dell’assemblea nazionale e della segreteria regionale) dopo l’impegno come segretario toscano di Articolo 1, trova resistenze nel partito cortonese, al punto che nella "rosa" dei papabili sputano i nomi del segretario comunale Luca Bianchi e Vanessa Bigliazzi, consigliera comunale molto attiva nell’opposizione alla giunta Meoni
In uno strano quanto paradossale gioco di specchi con il centrodestra, senza una "quadra" che metta tutti d’accordo, si potrebbe profilare lo scenario del tutti contro tutti. Chi lo conosce, assicura che Vignini è pronto a scendere in campo comunque: con una lista o alla testa della coalizione. La proiezione possibile: schieramenti al voto divisi e quattro candidati per una poltrona.