
"Non riteniamo Meoni il soggetto più qualificato per potersi ripresentare alle prossime elezioni". Sono lapidarie e dirette le parole del coordinatore provinciale di Fratelli D’Italia Francesco Lucacci(nella foto) incalzato, durante il convegno sulla riforma della giustizia ad Arezzo, a dare un giudizio sui movimenti politici in vista delle prossime e ormai imminenti amministrative 2024 nella città etrusca. "Confidiamo che il centro destra trovi compattamente un altro candidato – aggiunge senza mezzi termini Lucacci - perché riteniamo Meoni divisivo e non in grado di interfacciarsi, interloquire ed avere un sereno rapporto con i partiti, visto che ha un modo di fare e governare che francamente non ci piace".
Un giudizio che sancisce, una volta per tutte, la scelta provinciale del partito di Meloni di non dare seguito, almeno sotto l’egida del centro destra unito, ad un Meoni bis. Lucacci non fa apertamente nomi, ma tra i candidati alternativi, il suo partito avrebbe già speso, anche in altre sedi, la possibilità di schierare Nicola Carini oggi presidente del consiglio comunale cortonese e vicepresidente della Provincia di Arezzo. Ma se da una parte Fratelli D’Italia esce nuovamente e perentoriamente allo scoperto (lo aveva già fatto nei mesi scorsi anche Marco Vanni presidente del circolo cortonese che aveva apertamente sfiduciato Meoni), gli altri partiti che compongono la maggioranza non esprimono ancora un giudizio definitivo sull’operato del sindaco uscente. Forza Italia, anche per bocca del suo coordinatore comunale Teodoro Manfreda, aveva già in passato espresso come unica condizione per sedersi ad un tavolo quella di un centro destra unito. Tradotto: disponibili ad un altro candidato purché espressione di tutti i partiti della coalizione. Ad essere più cauta e attendista la Lega, alle prese in queste settimane anche con i rinnovi provinciali interni. La linea della non ricandidatura di un sindaco uscente non sarebbe ben vista, ma gli attriti locali recenti che il partito ha avuto con lo stesso Meoni (a cui era stato chiesto un cambio nella giunta comunale finito con un nulla di fatto) potrebbero aver definitivamente lacerato i rapporti.
Rapporti che fino a poco più di un anno fa erano anche di natura partitica, visto che il sindaco pro tempore risultava un tesserato simpatizzante proprio del gruppo guidato da Salvini. Ma se tra le fila nel centro destra regna ancora l’incertezza, qualcun altro sembra sempre di più avere le idee chiare. Meoni non ha fatto mistero, infatti, di volerci comunque riprovare, anche da solo, sotto l’egida della sua civica "Futuro per Cortona".