
BIanconi
Arezzo, 5 ottobre 2014 - Non sarà un endorsement ma gli somiglia molto. Maurizio Bianconi è parlamentare aretino di Forza Italia e di quella parte più refrattaria ad accordi con Matteo Renzi. E invece qui... «Una premessa. La situazione cittadina è disperata e disperante, un’intera classe dirigente ha passato la mano. Arezzo vive realtà angoscianti, scippi, Guido Monaco in balìa degli sbandati. Una città dove gli immigrati sono il 15% e questa è una delle colpe principali dell’amministrazione Lucherini e della sua forsennata corsa a edificare quando e dove non ce n’era bisogno». Veniamo al presente... «Se il quadro è tale, io dico: che senso ha dividersi per parte politica? Un verbo che ho praticato anche in parlamento contribuendo con il mio voto, e quello di una quindicina di amici, all’elezione di Giuseppe Fanfani al Csm. Non è meglio raccogliere le forze migliori della città affiancandole alle energie più vivaci»? Quali le energie più vivaci? «Non ne vedo, purtroppo, nel centrodestra, ha combinato poco o nulla». Le vede nel Pd... «Gasperini mi risulta essere molto bravo, e vedo Bracciali. Entrambi rappresentano qualcosa di nuovo, quantomeno una volontà rinnovatrice Se da loro dovesse venire un progetto condivisibile per affrontare le emergenze, non esiterei a sostenere una lista civica per supportarli. Naturalmente ci sono tanti se». Ad esempio? «Le primarie politicizzano e potrebbero inquinare la civicità del progetto». Sintesi? «Arezzo, in questa fase storica, non ha bisogno di spaccarsi in fazioni, ma di unirsi in un progetto di rinascita».