REDAZIONE AREZZO

Effusioni via webcam con belle ragazze conosciute su chat: scatta l'estorsione. "Paga o diffondo le immagini". Raffica di denunce

Operazione del Commissariato di Montevarchi: ben 50 truffe online scoperte in un anno. Ecco i raggiri e i trucchetti adottati

Polizia postale (Archivio)

Arezzo, 10 febbraio 2015 - La polizia ha identificato gli autori di 50 truffe on line. Sono online e sono state scoperte dalla squadra anticrimine del commissariato di Montevarchi nel corso dell’ultimo anno e hanno portato alla denuncia di 25 persone. Circa cinquanta sono gli ignari valdarnesi caduti nella rete di truffatori cibernetici e che hanno denunciato di essere rimasti vittime di truffe commesse mediante acquisti su portali commerciali online. In gran parte dei casi, i prodotti, nonostante il regolare pagamento, non sono mai stati recapitati agli acquirenti. In alcuni casi gli autori delle truffe hanno operato alla luce del sole incuranti delle inevitabili denunce a loro carico portate all’attenzione dell’autorità giudiziaria; in altri casi invece i poliziotti hanno dovuto investigare a fondo tra prestanome, falsi numeri di telefono, false generalità, per giungere ad identificare gli autori del reato . Oltre ai casi di falsa vendita, sono stati denunciati casi di prelievi abusivi dai conti correnti effettuati mediante alterazione di codici (clonazione carte credito – debito), con somme di denaro che venivano successivamente versate su conti gioco per scommesse online. I truffatori costituivano successivamente falsi tavoli per il gioco del poker ove vi era un solo vincitore, compiacente, a un primo controllo estraneo alla vicenda, che però era sempre lo stesso a vincere in tavoli di gioco diversi, dove venivano scommesse le somme indebitamente sottratte dai vari conti. I criminali cibernetici oggi, tramite la rete internet, riescono ad operare anche dall’estero prevalentemente da Paesi con cui per gli investigatori è difficile anche interloquire, vanificando ogni tipo di attività d’indagine. ​La Polizia di Stato si è occupata anche di casi inerenti ad estorsioni online commesse nei confronti, prevalentemente, di persone di sesso maschile che, navigando su chat, avrebbero ricevuto proposte accattivanti e provocanti da avvenenti soggetti di sesso opposto, con scambi di effusioni a mezzo webcam. I criminali cibernetici, acquisite le immagini compromettenti della loro vittima, hanno chiesto il pagamento di somme di denaro, da versare su conti esteri, in particolare del continente africano, dietro la minaccia della diffusione delle immagini tramite i contatti dei vari social forum. In totale sono stati deferiti in stato di libertà dalla Polizia di Stato a varie Procure della Repubblica Italiana ben 25 persone; le perquisizioni eseguite hanno permesso il sequestro dei personal computer utilizzati per compiere le truffe e le carte su cui venivano fatti transitare i soldi provento del reato.