
Il direttore generale dell’Asl analizza l’estate difficile degli ospedali tra condizionatori che non funzionano e l’agitazione degli infermieri "Pronto al dialogo con i sindacati, nel 2024 arrivano 200 nuovi assunti".
Federico
D’Ascoli
Direttore D’Urso, negli ospedali si lamentano temperature troppo alte, prima a Bibbiena e poi al San Donato. Gli infermieri dicono che nulla è stato fatto per risolvere il problema. Cosa risponde?
"Quando sono stati installati i sistemi di condizionamento, e parliamo di qualche decennio fa, le temperature erano profondamente diverse da quelle degli ultimi anni. Questi sistemi di condizionamento non sono ‘tarati’ per temperature esterne così elevate e straordinarie. Questo non significa che l’azienda non abbia preso in mano il problema, tutt’altro. La progettualità di un rinnovamento del sistema di condizionamento. parliamo di un investimento importante, ha delle tempistiche proprie, però, che vanno necessariamente rispettate (dal reperire le risorse necessarie ai bandi di gara per le ditte) e che richiedono tempo".
L’ammodernamento del sistema di condizionamento nel reparto di medicina e chirurgia a Bibbiena a che punto è?
"È già previsto. Nel frattempo, le stanze più critiche della struttura sono refrigerate da sistemi di condizionamento portatile. Una soluzione temporanea, in attesa dei lavori di ammodernamento. Mi preme ricordare che l’ospedale del Casentino sta vivendo una fase di profonda e importante trasformazione grazie ai fondi Pnrr e alle progettualità messe in campo e gli interventi, i cui progetti sono stati già consegnati, interesseranno le due parti strutturalmente più vecchie del presidio di Bibbiena nell’ottica di una struttura più moderna e sostenibile".
Solo a luglio tre medici del pronto soccorso se ne sono andati. Chi rimane teme un sovraccarico del lavoro. Qual è la situazione?
"Il personale dell’emergenza-urgenza sta subendo una forte contrazione a livello nazionale e questo è sicuramente un dato evidente. Una professione difficile, intensa, nutrita da una profonda vocazione, ma che oggi si scontra con la consapevolezza di dover lavorare a ritmi intensi e in condizioni non sempre ottimali, questo in linea generale. Una premessa doverosa che fotografa una situazione su scala nazionale".
Che succede a livello aretino?
"Al San Donato è entrato in servizio un medico al Pronto soccorso e a novembre due specializzandi diventeranno strutturati, lavorando quindi a orario pieno. Le graduatorie, inoltre, scorreranno e da lì potremmo attingere per nuove assunzioni".
Ogni anno l’Asl Toscana Sud Est potrebbe perdere 56 tra infermieri, Oss e medici con i pensionamenti superiori alle nuove assunzioni? Come se ne esce?
"Abbiamo un Piano del Fabbisogno del Personale che va rispettato, ci sono concorsi e graduatorie da scorrere. Mi sembra presto per trarre conclusioni così nette".
Nel frattempo i sindacati degli infermieri dicono che non c’è dialogo con l’azienda. Non si rischia uno sciopero?
"L’azienda è sempre stata pronta al dialogo e all’ascolto con tutte le sigle sindacali. Ci possono essere delle criticità, più o meno evidenti in un’azienda così grande e articolata, ma è chiaro che stiamo cercando di fare il possibile in una situazione complessa, che è generalizzata e non solo nostra, ovviamente. I numeri dicono che alla fine del 2024 in provincia di Arezzo saranno poco meno di 200 i nuovi professionisti assunti dalla Asl Toscana sud est. Serve, dunque, equilibrio nei giudizi, pur comprendendo che stiamo vivendo un passaggio fragile e delicato. Il mio ringraziamento va a tutto il personale, medico, infermieristico, Oss per il grande lavoro svolto ogni giorno con grande dedizione e professionalità".
Tempi di attesa. Funziona bene l’urgenza ma sui codici differibili si va spesso avanti di mesi. Come mai?
"I tempi d’attesa sono vincolati ai criteri relativi alle classi di priorità clinica e agli ambiti di garanzia di ciascuna prestazione. Esistono alcune criticità relative a determinate visite, come ad esempio quella dermatologica ed oculistica, dovute alla difficoltà nel reclutare tali specialisti. Dagli ultimi dati forniti dalla Regione Toscana relativo alla prima quindicina di luglio, per le visite specialistiche per le classi B e D, quindi quelle a minore priorità, nella provincia di Arezzo sono garantite nel rispetto dei tempi di attesa il 78% delle prenotazioni e per le prestazioni di diagnostica il 94%".
Valori migliori rispetto alla media regionale e nazionale. Cosa si può fare, comunque, in caso di ritardi eccessivi?
"Per l’utenza che non riesce a trovare un’immediata e congrua risposta per le prenotazioni delle prestazioni, è attivo il percorso di tutela della Asl Toscana Sud Est. L’help desk prende in carico il caso acquisendo tutti i dati della prenotazione e ricontatta il cittadino quando è riuscito a trovare un appuntamento nei tempi congrui".