
Personale Anas al lavoro (Foto archivio)
Arezzo, 19 febbraio 2020 - Quasi due anni fa aveva chiamato a raccolta tutto il sistema economico aretino. Una maxicolletta? No, la richiesta di premete sul Governo per sbloccare il tratto aretino della Due Mari. Ieri ha annunciato che i giochi sono fatti: anche se con un pizzico di scaramanzia e gli scongiuri di rito. L’assessore regionale Vincenzo Ceccarelli si è tolto lo sfizio di pronunciare la frase che aveva sulla lingua da anni: «Sembra che questa sia la volta buona».
L’Anas ha detto sì: sì alla progettazione esecutiva del tratto che da sempre fa della Due Mari il tappo ad un sogno nato quasi cinquant’anni fa. Ha individuato l’agenzia che si occuperà di quella progettazione: due lotti, un valore complessivo di quasi 500 milioni di euro.
E le condizioni per lanciare la gara d’appalto entro il 2022. Tredici chilometri. Un primo tratto tra San Zeno, lì dove il sindaco Ghinelli aveva richiesto a suo tempo anche un collegamento diretto con San Giuliano e con il raccordo, e la Magnanina. Un tratto di circa cinque chilometri. Da qui il secondo tratto: una bretella fino a Palazzo Del Pero, gli altri otto chilometri del disegno che almeno sulla carta sembra già fatto. Sembra.
Quattro corsie per una larghezza totale di ventidue metri, due per ogni senso di marcia di una larghezza di 3,75 metri.Passando da lì; dalle Pietre, quindi dallo svincolo dietro lo Stadio, E da lì proseguendo verso l’estrema frazione del nostro comune, sotto i monti della Rassinata, che a quel punto sarebbe davvero ad un passo. E riagganciandosi con il tratto di Due Mari verso Le Ville completo da anni.
E a quel punto collegarsi ad un altro dei progetti ancora da trasformare in asfalto; quello che dalle Ville sfocia, anzi sfocerebbe, a Selci Lama, «gettandosi» finalmente nella E45. Con il dito o la penna segui il percorso, mentre Ceccarelli, che già lo aveva elaborato da presidente della Provincia insieme all’allora ingegnere capo Giovanni Cardinali, lo descrive.
Tempi? Diciamo che l’appalto venga effettivamente lanciato alla fine del 2022 o al massimo all’inizio del 2023. Qualche mese per l’aggiudicazione, la minaccia di ricorsi a fronte di un investimento che di questi tempi fanno gola a qualunque impresa o associazione di imprese.
E poi avanti per un cantiere che dovrebbe impegnare dai quattro ai sei anni di lavori. Diciamo sei scottati dai precedenti? Arriviamo intorno al 2028-2029: vietato prendere impegni, il primo viaggio di prova sarebbe imperdibile.
Una prospettiva golosa, per tutti ma in particolare per le categorie economiche, in testa Confindustria che da anni prepara dossier e report sui ritardi delle grandi strade aretine. E che ieri erano in prima fila alla presentazione della svolta. Un’operazione che doveva essere inserita nel vecchio contratto di programma stipulato da Anas con il governo: poi lo slittamento a favore di altri tratti, i cambiamenti di governo, la «crociata» lanciata dallo stesso Ceccarelli per riportare la priorità al centro del piatto.
«E’ un progetto complesso – spiega – su un tracciato già individuato dalla Provincia nel 2005 e che aveva ottenuto la valutazione di impatto ambientale sia pur con alcune prescrizioni. E avere quelle autorizzazioni permetterà ad Anas di procedere subito». Ad occuparsi della progettazione sarà l’agenzia GPI. Nel percorso ci sono viadotti e tre gallerie: tra cui quella per ripristinare la viabilità locale a ridosso di Castelsecco.
Intanto la Siena-Grosseto procede: sullo svincolo di Civitella Marittima inizieranno i lavori a fine estate, quello di Bagnaia sarà messo in gara entro l’anno.Ma stavolta siamo in lizza anche noi. Sarà davvero la volta buona?