
Polizia al Parco delle Cave
Arezzo, 6 aprile 2022 - Spacciano puntando sulla mobilità sostenibile. Hanno addosso la droga da vendere e si muovono rapidi, tra un appuntamento e l’altro, in bicicletta o con il monopattino elettrico. Un fenomeno che accomuna diverse piazze di spaccio in tutta Italia e che ieri ha fatto capolino anche al parco Pertini, il polmone verde della zona Giotto con un episodio abbastanza movimentato.
Al giorno d’oggi basta un messaggio Whatsapp o un contatto su un canale di Telegram per fissare lo scambio in una zona della città. E la cosa migliore, per dare meno nell’occhio ed essere più raggiungibili è quello di utilizzare mezzi «leggeri» che consentano rapidi spostamenti e fughe rocambolesche. Lo spacciatore, un quarantenne, si aggirava con fare furtivo sulla sua bicicletta tra i ragazzini che giocavano e i pensionati che passeggiavano in un tranquillo pomeriggio di aprile nel grande giardino pubblico tra viale Giotto e via XXV Aprile.
Un atteggiamento guardingo nei movimenti che però non ha beffato la polizia, intervenuta in forze sul posto con due volanti appena ricevuta la segnalazione. Il pusher quando ha capito di essere in trappola ha tentato di fuggire. Ma agli agenti è bastato un breve inseguimento tra le stradine del parco per immobilizzare e arrestare il ragazzo.
E' un palestinese quarantenne trovato in possesso di diverse dosi di droga. Gli agenti, con non poche difficoltà, vista la resistenza attiva operata dall’uomo per sottrarsi al controllo, sono riusciti a bloccarloi e sottoporlo a perquisizione personale che dava esito positivo per il rinvenimento di 50 involucri in cellophane trasparente termosaldati contenenti sostanza stupefacente del tipo eroina e cocaina per un peso complessivo di circa 18 gr, oltre che diverso denaro contante in piccolo taglio.
Ha numerosissimi precedenti penali per reati contro il patrimonio e in materia di stupefacenti; alla luce di questi elementi è stato arrestato per detenzione illecita ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
I metodi per spacciare indisturbati sono diversi: uno vuole che gli spacciatori stiano seduti sulle panchine, mentre il cliente, dopo aver pagato, va a prendere la sua dose nascosta in una zona sicura, su indicazione del pusher, per poi allontanarsi. Un ‘escamotage’ per cercare di eludere i controlli che stavolta non ha funzionato.
Il blitz delle volanti è durato pochi minuti e al momento dell’arresto si è formata una piccola folla di curiosi richiamati dalle sirene spiegate e dalla concitazione nell’inseguimento. Adesso lo spacciatore dovrà spiegare come si è procurato la droga e quali tipo di sostanze stesse vendendo, elemento che nella serata di ieri era ancora al vaglio degli inquirenti.
Le aree a rischio della città sono sempre le stesse, da Campo di Marte al Pionta, dalle viuzze di Saione ai giardini del Porcinai. Ci sono zone, tuttavia, nelle quali lo spaccio è ancor più direttamente puntato verso i minori, in particolare gli studenti.
Come le gallerie sotto le abitazioni di via XXV Aprile dove stazionano i pusher che vendono ai ragazzi del vicino plesso scolastico superiore (geometri e liceo artistico). Il lockdown aveva un po’ raffreddato gli affari sporchi che adesso si allargano anche al parco della zona residenziale per eccellenza.