
"Revisione obbligatoria per i mezzi agricoli". Lo chiede la Federacma
Arezzo, 23 luglio 2025 – Dopo l'ennesima tragedia avvenuta nei campi, con la morte del 63enne Francesco Piccini, schiacciato ieri dal trattore mentre stava lavorando su un terreno di sua proprietà nel comune di Castelfranco Piandisco', Federacma, la Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei servizi e commercio macchine agricole, operatrici e da giardinaggio, esprimendo cordoglio ai familiari e torna a chiedere con forza l'attuazione immediata della revisione obbligatoria dei mezzi agricoli, già prevista per legge ma mai resa operativa. "Tre vittime in due mesi. È inaccettabile continuare ad assistere a morti che si potrebbero evitare - dichiara il presidente Andrea Borio -. I trattori sono strumenti indispensabili per l'agricoltura, ma se privi di dispositivi di sicurezza o di una manutenzione adeguata, diventano trappole mortali. Rollbar assenti, cinture non installate, freni usurati: tutto questo accade in assenza di una revisione obbligatoria che, se attivata, potrebbe salvare le vite umane".
L'obbligo di revisione dei mezzi agricoli è stato introdotto da una legge del 2015, ma a quasi dieci anni di distanza manca ancora il decreto attuativo necessario per far partire il sistema di controlli. "Non ci sono officine accreditate, non esistono procedure operative - aggiunge Borio -. E così, ogni settimana, si piange una nuova vittima. Quello che sta accadendo in Toscana in queste settimane è l'ennesima prova che non si può attendere oltre".
Federacma chiede al Governo di intervenire con urgenza per attuare quanto già previsto dalla normativa e si dichiara pronta a collaborare attivamente mettendo a disposizione la propria rete di rivenditori, officine e tecnici. L'obiettivo è costruire un sistema diffuso, capillare ed efficace di controlli periodici sui mezzi agricoli in circolazione. "La sicurezza nei campi non è un dettaglio - conclude Borio -. È un dovere verso chi lavora la terra ogni giorno, spesso in solitudine e senza reali tutele. Non possiamo accettare che si continui a morire così, nell'indifferenza e nell'inerzia istituzionale".