GAIA PAPI
Cronaca

Sfregia e accoltella la compagna. Resta in carcere dopo la fuga in A1

Recuperata l’arma utilizzata, rinvenuto anche un manoscritto che spiegherebbe le ragioni del gesto

L’arresto è stato possibile grazie al lavoro di squadra tra i carabinieri di Parma, figline Valdarno e Arezzo che hanno individuato e fermato il veicolo del 61enne

L’arresto è stato possibile grazie al lavoro di squadra tra i carabinieri di Parma, figline Valdarno e Arezzo che hanno individuato e fermato il veicolo del 61enne

Arezzo, 10 maggio 2024 – L’arma con la quale ha tentato di uccidere la compagna e poi un foglio che sembra una confessione. Le indagini hanno stretto il 61enne ergastolano accusato di tentato omicidio e di evasione. Dopo aver cercato di uccidere la compagna era fuggito alla guida di un’auto. Dopo 300 chilometri di inseguimento, da Parma fino ad Arezzo, era stato bloccato al casello di Badia al Pino. Ieri il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Arezzo ha convalidato l’arresto del 61enne ergastolano, effettuato dai carabinieri di Parma, perché ritenuto responsabile di tentato omicidio e di evasione.

L’uomo lunedì sera in casa a Sorbolo nel Parmense, dopo una lite, aveva prima versato in testa alla compagna una bottiglia di acido e poi l’aveva accoltellata, fuggendo per poi essere bloccato ad Arezzo dopo un inseguimento di 300 chilometri. La donna, 54 anni, era finita in ospedale a Parma con una prognosi di 10-15 giorni per ustioni, principalmente al volto. Il gip, recependo integralmente le attività i nvestigative dei carabinieri, ha emesso nei confronti dell’arrestato un provvedimento cautelare restrittivo in carcere.

L’uomo adesso si trova nella casa circondariale aretina. Le indagini dei carabinieri di Parma hanno permesso di individuare e porre sotto sequestro l’arma usata dall’arrestato per colpire la donna: un coltello da cucina con lama da due centimetri. La perquisizione personale da parte dei carabinieri di Figline Valdarno ha consentito invece di rinvenire "un manoscritto dall’apparente valenza confessoria". L’uomo, originario di Napoli, era detenuto da alcuni anni al carcere di Parma, in forza di un cumulo di pene che l’hanno condannato all’ergastolo. Recentemente era stato ammesso al regime della semilibertà con possibilità di assentarsi per recarsi a lavorare e incontrare i propri affetti, con l’obbligo di rientrare e pernottare in carcere. E così era andato quel lunedì. Dopo la mattinata al lavoro in un’azienda locale, la sera era andato a casa per cenare con la compagna e la figlia. Poi sarebbe dovuto rientrare nella casa circondariale. Ma non è successo. Scatta un litigio, sembra per ragioni di gelosia.

La rabbia cresce, è sempre più cieca. In cucina trova dell’acido e un coltellaccio. Prima svuota la bottiglia con il liquido in testa alla donna, poi la colpisce con un fendente al fianco. La figlia, disperata, chiama i carabinieri. Il suo grido d’allarme e poi l’avvicinarsi delle sirene, mettono l’uomo sulla via di fuga. La ricostruzione dei fatti avviene in maniera molto rapida, consentendo ai carabinieri di guadagnare tempo prezioso. La donna viene trasportata in ospedale in gravi condizioni, in prognosi riservata in un’area dedicata del Pronto soccorso. E intanto scattano le ricerche. Si scopre che l’uomo sta fuggendo in direzione sud. Vengono allertate tutte le forze presenti fra le provincie di Parma, Firenze e Arezzo, e la Polstrada aretina. La sinergia fra i vari reparti consente di intercettare il veicolo. L’uomo viene stretto a Badia al Pino, scattano le manette. E ieri la convalida dell’arresto.