LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Don Arialdo, 90 anni e un ponte come regalo

Il prete di San Gianni festeggia il compleanno con i fedeli: una passerella pedonale al posto del viadotto crollato in attesa dei lavori

di Lucia Bigozzi

Il regalo più bello per celebrare novant’anni di vita è una passerella mobile sul Fosso Torbellino, accanto al vecchio ponte chiuso da sei mesi. "È tutta opera del Biondo…" sussurra con un sorriso don Arialdo Ruggeri davanti al crocifisso che ritrae Cristo con i capelli biondi. Un’affettuosa confidenza da oltre sessant’anni tra il parroco di San Giovanni in Vecchio e Petrella Massana e la pala giottesca che fece restaurare con buona parte dei suoi risparmi, salvandola. In autunno è crollato un pezzo di muro che sorregge il ponte e l’usura del tempo ha fatto il resto, ma qui a San Gianni l’interruzione dell’unico collegamento con la piccola frazione di Sestino vuol dire isolamento e disagi per la trentina di famiglie che vivono nell’altopiano di Molino di Bascio, in uno spicchio di Valtiberina che incrocia la Romagna, con il Sasso di Simone a fare da sentinella.

La passerella mobile è la novità e il progetto al quale lavorano Snam e Comune. L’azienda leader in infrastrutture energetiche, impegnata nei lavori del metanodotto, ha dato disponibilità a realizzare il manufatto secondo l’iter normativo, spiega fiducioso il sindaco di Sestino Franco Dori che annuncia un’altra novità: "Abbiamo inserito il rifacimento del ponte in un bando importante del ministero dell’Interno e speriamo di essere ammessi".

Intanto si pensa al "piano B" perché c’è da salvare la stagione estiva alle porte per le famiglie che vivono di turismo e la passerella mobile è ciò che serve ora e su questo si sono dati fa fare alcuni residenti di San Gianni che hanno chiesto una mano a Snam. Con il nuovo passaggio pedonale, si arriverà dalla Marecchiese fino al vecchio ponte con l’auto, per poi proseguire a piedi sul passaggio parallelo. Per i veicoli, invece, resta la variante allestita in via d’emergenza su una vecchia mulattiera.

"Sono felice, la passerella è un importante risultato che aiuta la mia gente e servirà anche i vacanzieri", scandisce don Arialdo che mesi fa aveva lamentato il problema con cui fanno i conti pure runneristi e appassionati del Cammino di San Francesco che dalla Romagna fa tappa proprio a San Gianni per poi ricollegarsi a Badia Tedalda con la Via per la Verna. La notizia della passerella pedonale "vola" di bocca in bocca nella piccola Pieve del 1100 dove don Arialdo è arrivato a 26 anni in motocicletta nel 1958 e dice Messa da 64 anni. Da qualche tempo vive a Rimini nella Casa del clero ma ogni domenica "corre" con la sua Pandina a San Gianni per "la mia famiglia, sono come figli; li ho battezzati tutti, compresi i nipoti: 360 per la precisione e li ho pure sposati", spiega dall’altare circondato da dieci sacerdoti arrivati a far festa da Anghiari, Sansepolcro, Sestino e perfino da Rimini e Sarsina, nel Cesenate, come il giovane organista con la macchina fotografica per fermare il ricordo di un giorno speciale.

"Il motivo di ritrovarci qui non è per festeggiare don Arialdo 90enne ma per ringraziare e dar gloria a Dio, gioire insieme del dono della vita e della salute" scandisce con le braccia aperte di un padre. Il sindaco Dori gli consegna una targa ricordo e la gratitudine della comunità per "il servizio reso con passione". Anche lui è uno dei "bambini" di don Arialdo. Eppoi ci sono Giuseppina, Maria Pia e Orano a celebrare "un prete come Dio comanda". Settimio, invece, è venuto a San Gianni per portare l’abbraccio della madre Dorotea, 99 anni, "una parrocchiana dal cuore grande" sussurra don Arialdo, quasi "stordito" da tanto affetto.