LUCA AMODIO
Cronaca

Divieto di dimora per lo stalker recidivo

Il provvedimento è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari: la donna perseguitata: "Mi hanno detto che continua a venire" .

I carabinieri monitorano la situazione , dopo le denunce

I carabinieri monitorano la situazione , dopo le denunce

Divieto di dimora ma "mi hanno detto che continua a venire comunque nel mio Comune, io non ce la faccio più". Il provvedimento è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari su richiesta del pubblico ministero nei confronti dello stalker seriale ma Martina (nome che abbiamo scelto per tutelare la privacy della donna) continua a vivere nella paura. Da otto anni ormai la storia va avanti nonostante le 37 denunce che ha sporto ai carabinieri. L’ultima qualche settimana fa è arrivata alla compagnia del Casentino che subito si erano messi al lavoro per mettere in sicurezza la donna trasferendo gli atti alla procura di Arezzo. In questo modo la pm aveva fatto richiesta al gip e il divieto di dimora nel comune di residenza della donna era stato emesso proprio qualche giorno fa. Ma lei non si sente al sicuro: ci dice che alcuni suoi amici lo hanno visto nella zona, seppur non si sia avvicinato a lei.

Condotta che comunque sia sarebbe fuori dal solcato previsto dal provvedimento del tribunale. Uno stato di ansia perenne. Martina è perseguitata dal 2017 da un uomo con cui aveva avuto una breve relazione, poi finita. Minacce, insulti, violenze nel privato e anche in pubblica piazza. L’uomo ha precedenti penali: due condanne per stalking, la prima di un anno e mezzo e la seconda di sette mesi che si era conclusa proprio qualche settimana fa quando Martina aveva lanciato l’allarme, l’ennesimo, chiamando in redazione La Nazione dopo aver raccontato tutto in caserma. "Ora è libero, ha affittato un appartamento vicino casa mia. Temo per la mia incolumità e per quella del mio ragazzo, è una persona pericolosa, ho già perso troppo per lui e non ho ancora intenzione di accettare questa situazione". Su disposizione del giudice, nella sentenza che aveva portato alla condanna per stalking, la donna aveva ricevuto un risarcimento di 4mila euro, "nulla rispetto a quanto mi ha fatto vivere in questi anni.

E non parlo di soldi, ma della violenza fisica e psicologica subita". E poi era arrivato anche lo sfogo della giovane: "Perché io e il mio compagno non possiamo vivere tranquilli nella nostra casa, senza paura di uscire, senza il terrore di essere presi di mira con insulti o peggio? Il mio è un grido di aiuto: ho cambiato due macchine perché me le ha distrutte, ho dovuto cambiare serrature. Ho le telecamere davanti all’abitazione e vivo segregata, non ne posso più".E adesso la paura è tornata.

L.A.