
tito ghezzi
Arezzo, 7 ottobre 2021 - Pronti a tornare in pista, abbiamo ricevuto il primo segnale positivo dopo quasi due anni di chiusure”. Parola di Stefano Lanini, presidente provinciale Silb il sindacato locali da ballo e titolare del River Piper di Stia, dopo che il Cts ha dato parere favorevole alla riapertura delle discoteche con green pass e capienza ridotta al 35%. “Speriamo che il Governo approvi questo orientamento e che il decreto legge modifichi il parametro che è basso – dice Lanini – le discoteche sono sempre discriminate, potevano farci riaprire al 50% di capienza come altre attività, il 35 non copre i costi. Ma tornare a parlare di aperture dopo due anni di trattative che non hanno portato a niente è comunque positivo. Sulla capienza si tratta di mediare col Governo e aggiustare il tiro, tutti gli altri parametri: green pass, mascherine e areazione sono gestibili. Resta il problema dei ristori, irrisori o in alcuni casi mai arrivati”. E’ ottimista Tito Ghezzi, storico gestore di discoteche in città e vice presidente provinciale Silb. “E’ già un segnale positivo anche se il 35% di capienza è una misura proibitiva per alcuni locali – dice Ghezzi - ma è un primo step verso la ripartenza. Sono sicuro che piano piano le cose cambieranno e anche le capienze aumenteranno man mano che la situazione sanitaria migliorerà. Aspetto a cantare vittoria perché non mi fido fino in fondo dei politici. In passato non hanno seguito il parere del Cts, a giugno quando il comitato tecnico scientifico aveva dato parere favorevole alla riapertura delle discoteche all’aperto, il Governo non ci ha fatto aprire.
Questa volta speriamo che il parere si traduca in decreto. Sono ottimista perché adesso i tempi sono maturi e spero che il prossimo consiglio dei ministri ci permetta di tornare al lavoro. Ora la situazione sanitaria è tranquilla e i dati sembrano dalla nostra parte. Anche la campagna vaccinale va avanti e sono convinto che presto si tornerà alla normalità. Si tratta di capire se l’ok alle riaperture verrà dato prima o dopo Halloween, data clou per il divertimento notturno. Io tonerò a riproporre a metà ottobre la formula delle cene in musica al Dolceverde in versione autunnale”. E’ pronto a riaprire lo Scorpione di Sansepolcro Giuseppe Muscinelli. “Se il parere favorevole del Cts sarà tradotto in decreto siamo pronti a ripartire – dice Muscinelli – lo faremo alternando la collaudata formula delle cene musicali con capienza di per sé ridotta, alla discoteca vera e propria. I parametri restano rigidi e la capienza al 35% se confermata è quasi proibitiva, basti pensare che un locale da 1000 persone dovrebbe riaprire per soli 350. Sarebbe meglio ripartire al 70% ma sono sicuro che si tratta di un primo passo verso il ritorno alla normalità”. Una ripartenza quella possibile per le discoteche che fa sorridere anche la categoria dei dj. “E’ penalizzante ripartire al 35% della capienza perché un locale non riesce nemmeno a coprire i costi della serata – dice Leonardo Landi alias MrLeo dj – ma è lo stesso una buona notizia che arriva dopo due anni di stop”.
In attesa che il Governo traduca in legge le indicazioni del Cts, se queste venissero confermate in discoteca si tornerebbe a ballare a ranghi ridotti. La capienza al 35% infatti prevede che per un locale che può contenere 1000 persone ne entrino solo 350. E mentre molti gestori gridano allo scandalo, analizzando i locali aretini cosa accadrebbe? La capienza reale del Grace in centro arriva a malapena a 400 persone, col 35%di capienza dovrebbe aprire per 140, un gioco che potrebbe non valere la candela. La capienza del Principe a Pratacci non raggiunge 800 persone, aprire con la capienza ridotta significherebbe farlo per 280 avventori. C’è da ricordare infatti che la capienze reale di un locale (quasi mai rispettata in tempi pre Covid) non si basa solo sulla metratura ma anche sulle uscite di sicurezza, sul loro numero e accessibilità. Un locale come Le Mirage a Monte San Savino che conta 7 uscite di sicurezza a piano terra per esempio, indipendentemente dagli spazi interni può contenere oltre 1000 persone, che diventerebbero poco più di 350 a capienza ridotta. Il Dolceverde di Castiglion Fibocchi arriva ne può contenere 2000 perché all’aperto e perché qui l’uscita si guadagna più facilmente, con le ultime indicazioni del Cts teoricamente qui potrebbero entrare 700 persone. La capienza non è l’unico parametro però, oltre al green pass servono impianti di areazione senza ricircolo d'aria, bicchieri monouso, igienizzanti e sanificazione dei locali e mascherina chirurgica sempre addosso salvo quando si balla.