Di Ponte, ultima chiamata al Pd: "Pronto a continuare il percorso"

Le parole del vicesindaco suonano come un monito definitivo: resta in piedi l’intenzione di correre da solo

Di Ponte, ultima chiamata al Pd: "Pronto a continuare il percorso"

Di Ponte, ultima chiamata al Pd: "Pronto a continuare il percorso"

"E’ singolare che alla mia lettera inviata ai segretari del Pd regionale, provinciale e di Terranuova venga risposto dalla lista elettorale presentata alle elezioni del 2019 capeggiata dal Pd Insieme per Terranuova". Mauro Di Ponte non ci sta e risponde così al centrosinistra che nei giorni scorsi, dopo la sua autosospensione dai democratici, lo ha accusato di essere in contraddizione con sé stesso. Nell’ennesima puntata di un dramma politico che si consuma ormai da mesi, il vicesindaco di Terranuova nega di aver espresso giudizi sull’operato del sindaco o di aver fatto riferimento alle amministrazioni passate nella sua prima lettera. "Mi pare come al solito - si legge nella missiva - che i dirigenti del Pd non ascoltino e vengano dette cose non vere. Ho posto serie questioni interne al Pd di Terranuova, che mi hanno portato ad autosospendermi dal partito. Il mio intento politico non ha nessun risvolto personalistico, ma muove dalla consapevolezza che il mio ruolo rappresenta ed è garanzia di una parte numerosa dei terranuovesi. Non è accettabile, e per questo mi sono autosospeso dal Pd, che segretario e dirigenti del Partito Democratico mi impediscano di continuare ad essere a disposizione della futura compagine di consiglieri e amministratori a sostegno del candidato scelto. Non è accettabile che non mi si permetta di essere a disposizione e parte della squadra per occuparmi di questioni e temi che ho ben svolto negli anni scorsi".

Ed è proprio questo passaggio l’elemento di novità. Di Ponte non pare aver abbandonato del tutto l’idea di candidarsi a sindaco, però cerca di tendere per l’ultima volta la mano ai dem, chiedendo a questo punto di poter continuare a svolgere un ruolo di primo piano nella futura amministrazione.

"Ritengo necessario che la voce politica che rappresento vada salvaguardata - aggiunge - Non ho mai preso le distanze dal percorso amministrativo fatto in questi anni e ci mancherebbe se rinnegassi il lavoro a cui ho dedicato tutto me stesso. Invece pochi soggetti del Pd legati ai loro interessi personali mi hanno fatto capire e mi hanno detto che non posso essere più al servizio del mio paese". I vertici del partito non sarebbero molto entusiasti di confermare Di Ponte nella sua attuale posizione, non dopo quanto accaduto con il "caso primarie". "Partendo dall’assunto di queste persone - sottolinea - l’operato della giunta e dell’amministrazione ha ottenuto ottimi risultati. Non capisco perché allora ci sia stata la chiara volontà di escludermi da un progetto futuro in continuità con le amministrazioni passate. Sono quindi a rinnovare la mia disponibilità a continuare il percorso a sostegno dell’amministrazione e del sindaco facendomi così garante per tutta quella parte di terranuovesi che fa riferimento alla mia persona. Mi chiedo se i referenti della coalizione siano disposti a coinvolgermi direttamente per le elezioni di giugno riconoscendomi quel ruolo di rappresentanza e di buon governo". Una dichiarazione che ha il sapore dell’ultimo appello all’unità. Male che vada, liberi tutti.