
Pier Lodovico
Rupi
Quando nel 1960, dopo un periodo all’Agip di San Donato Milanese, capitai ad Arezzo, il caso volle che incontrassi Gigi Lucherini, vecchio amico di tempi più spensierati, che mi propose di associarmi a lui nel suo studio di ingegnere. La proposta mi piacque e iniziammo un’attività professionale insieme; Gigi aveva già uno studio avviato con una accentuata propensione verso l’architettura e sapeva dare ai suoi progetti una qualità che era il risultato di scelte sapienti e di conoscenze approfondite sui materiali e sulle tecniche costruttive. Ed io imparai da lui l’abc di questo mestiere.
Era quello il periodo in cui Arezzo si stava sviluppando velocemente e noi costruimmo sulla via Giotto e sulle zone limitrofe alcuni edifici, non certo i più scadenti, ad esempio il condominio "Centro del Sole", sopra un porticato di colonne. Poi ci fu un periodo di crisi dell’edilizia, chiamato la "congiuntura" e dovemmo chiudere lo studio. Con la chiusura dello studio cessò la nostra collaborazione, ma non certo la nostra amicizia; e quando tornarono i tempi migliori, acquistammo due studi, uno per uno accanto all’altro.
Da allora, le nostre vicende professionali presero vie diverse. Quella di Gigi fu indubbiamente di interesse professionale eccezionale. Sicuramente, le ville moderne più belle che si vedono nell’aretino sono state progettate da lui. Ma Gigi ha progettato ben altri e più prestigiosi interventi. Ha svolto incarichi importanti nel mondo arabo, ha progettato opere significative a Cervinia dove divenne grande amico di Achille Compagnoni, lo scalatore del K2, che lo veniva spesso a trovare ad Arezzo; ha arredato grandi yacht di personalità internazionali. Alcuni VIP venivano ad Arezzo nel suo studio che, per essere accanto al mio, non passavano inosservati. Uno di questi era Alberto Sordi.
La sua caratura umana gli procurava una corrente di forte simpatia anche per la sua capacità di intrattenere con brillantezza e con una sfumatura aretina le persone che gli stavano intorno.
Le sue qualità erano riconosciute da tutti se fu scelto come candidato sindaco di Arezzo, lui che non aveva mai ostentato alcuna bandiera politica. A questo proposito non si può non ricordare almeno la "scala mobile".
Ma Gigi era anche tenuto in alta considerazione in altri contesti se fu scelto come Presidente Nazionale nel Sindacato Ingegneri Liberi Professionisti, carica di grande prestigio che lo pose in rapporto con le massime autorità politiche italiane.