Crocifisso in Comune: è bagarre. La maggioranza lo impone, la minoranza dice no

Caso a C.Focognano: il consiglio si spacca. Il sindaco: «E' il nostro simbolo religioso». Opposizione: "Lo usano come un grimaldello politico, lo Stato è laico"

Crocifisso a scuola

Crocifisso a scuola

Arezzo, 20 febbraio 2020 - L’opposizione attacca l’amministrazione comunale di Castel Focognano e dice no all’esposizione del crocifisso all’interno degli uffici e degli immobili del Comune. Una polemica sempre attuale che divide e fa discutere e che stavolta riguarda da vicino il territorio casentinese con un vero e proprio botta e risposta tra il gruppo consiliare di minoranza «Farecomune» e il sindaco Lorenzo Remo Ricci.

La minoranza ha infatti attaccato la maggioranza del Comune casentinese rea di aver approvato in solitudine, nell’ultima seduta del consiglio comunale, una mozione per l’affissione del crocifisso nell’aula consiliare e negli uffici e immobili comunali. In particolare Il gruppo di minoranza ribadisce il fatto di non aver partecipato alla votazione rivendicando l’indipendenza totale dello Stato di fronte a qualsiasi religione e che l’Italia, almeno sulla carta, è uno Stato laico come prevede la Costituzione.

«Secondo il nostro punto di vista il motivo di questa mozione è solo politico: il crocifisso oggi viene usato dalle destre come grimaldello per ‘colpire’ lo straniero, reo di mettere a repentaglio la nostra ‘identità’ e le nostre ‘tradizioni’ – tuona il gruppo consiliare – semplici ossessioni e paranoie di una fantomatica invasione.

In Casentino ci ricordiamo tutti della raccolta firme promossa dalla Lega qualche anno fa proprio per proporre l’esposizione del crocifisso nelle scuole e in altri luoghi pubblici. Riteniamo invece che laicamente un Ministro, durante un comizio, dovrebbe affidarsi alla Costituzione anziché al ‘cuore immacolato di Maria’, così come dovrebbe fare ogni politico nei suoi compiti quotidiani».

Una presa di posizione forte con la risposta del sindaco Lorenzo Reno Ricci che non ha tardato ad arrivare. «Il crocifisso non è solamente un simbolo religioso e di cristianità ma anche un simbolo della storia, cultura e tradizione Italiana che condensa in sé i valori fondanti della società europea occidentale – spiega Ricci – avremmo potuto decidere senza affrontare il tema in consiglio comunale, ma ci è sembrato giusto condividere la nostra scelta nel rispetto dell’istituzione».

«Si tratta dell’inserimento nelle aule scolastiche di un simbolo dei valori che stanno alla base della nostra identità, l’effige del Crocifisso è riportata su alcune bandiere nazionali, sui gonfaloni di enti locali per non parlare di molte associazioni di volontariato quali Misericordie e Croce Rossa. Il nostro Paese – conclude il primo cittadino di Castel Focognano – è legato storicamente e culturalmente alla religione cattolica cristiana, l’unica direttamente citata nella nostra Costituzione, seppur tutte le confessioni religiose sono ugualmente libere davanti alla legge di uno Stato che indubbiamente resta laico».

Castel Focognano è un comune sparso di 3.102 abitanti in provincia di Arezzo. Ha come capoluogo la cittadina di Rassina, ma il comune prende il nome di una frazione