Crisi dell’olio, produzione al -70%

L’allarme lanciato dall’associazione frantoiani e olivicoltori. "Peggio di così solo nel 2013". Prezzo alle stelle

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di Laura Lucente

È un annus horribilis per l’olio cortonese. La produzione 2021 di attesta al -70% con zone che arrivano addirittura a sfiorare il 90% di perdite.

"Peggio di così solo nel 2003", racconta affranto Claudio Salvadori, presidente dell’associazione frantoiani e olivicoltori cortonesi. La perdita di nettare verde è determinata in buona parte da un clima instabile che ha colpito la zona in due momenti distinti. In primavera la strada si è fatta in salita con una gelata fuori stagione che ha messo a dura prova le piante. Poi la siccità dell’estate ha fatto il resto.

"Nel nostro territorio nei mesi di luglio, agosto e settembre non ha praticamente mai piovuto", spiega ancora Salvadori. "Questo ha determinato la non crescita delle olive. Una produzione più che dimezzata e a macchia di leopardo. A risentirne di più è stata la collina dove la siccità ha portato a perdite che si attestano tra l’80 e il 90%, mentre in pianura, la percentuale scende tra i 60 e il 70% in meno soprattutto in zone come Farneta o Fratticciola".

La situazione cortonese è molto simile a quella di comuni vicini come Castiglion Fiorentino o Lucignano oltre al confinante territorio senese. Questo drastico calo ha portato alla scelta amara di molti produttori della zona di non raccogliere lasciando in pianta le olive.

"I nostri frantoi stanno lavorando a ranghi ridotti sin dall’apertura con due turni di molitura a settimana. Se lo scorso anno in un giorno realizzavamo tra i 300 e i 350 quintali al giorno di olio ora ci fermiamo a 6070 quintali quotidiani. Fra 10 giorni al massimo spengeremo le macchine". I prezzi, come era immaginabile, sono schizzati in alto. Per un litro di olio 2021 si arriva a pagare anche 17 euro.

"Molti produttori si sono salvati grazie all’eccezionale stagione dello scorso anno che aveva permesso di ‘accantonare’ moltissimo prodotto. Le rese di chi ha scelto di produrre l’olio si attestano intorno ai 18-22 kg per chi ha piante in pianura e di circa 14 kg al litro per quelle di collina. Un olio di qualità, privo della temutissima mosca, anche se la siccità non aiuta a far esprimere al meglio i profumi caratteristici".

E proprio a proposito della mosca olearia l’associazione frantoiani e olivicoltori cortonesi plaude alle iniziative di monitoraggio avviate ormai da due stagioni dall’amministrazione comunale in collaborazione con le associazioni di categoria.

"La sensibilizzazione e la formazione sul tema sta aumentando", commenta l’assessore all’agricoltura Paolo Rossi.

"Noi continueremo a fare la nostra parte e aumenteremo le occasioni di incontro tra i produttori perché la produzione di olio è una voce importante dell’economia agricola. Siamo molto dispiaciuti di come è andata l’annata 2021, non immaginavamo un calo di queste proporzioni". Le stime comunali contano circa 3000 produttori di olio: il 60% di questi sono agricoltori mentre il 40% è formato da appassionati.

Un humus di piccoli produttori, che, oltre a produrre olio di alto livello, rappresentano anche un elemento fondamentale per la salvaguardia dell’unicità del paesaggio.