Container dei rifiuti dal sud: mistero sui tempi

Vagoni in stazione da oltre 48 ore per un problema alla copertura. Vadi: "Rfi non può sigillarli e il percolato fuoriesce". L’ira dei cittadini

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di Maria Rosa Di Termine

Sono sempre lì. Nessuno li ha rimossi e non si sblocca la vicenda dei carri merci carichi di rifiuti fermi da venerdì scorso alla stazione di San Giovanni. Una situazione insostenibile per i residenti costretti a fare i conti con gli odori nauseabondi che provengono dai container e si irradiano in tutto il centro abitato. Il Comune era intervenuto nella giornata di lunedì scorso con un’ordinanza contingibile e urgente intimando al proprietario dei container Enki Srl e al trasportatore Mercitalia Rail Srl l’immediato ripristino delle condizioni di sicurezza per prevenire potenziali inquinamenti di quelle carrozze indesiderate parcheggiate sui binari per una sosta non programmata del viaggio della nettezza. Si tratta di 16 carri merci, ognuno con 2 container con copertura telonata, pieni, come ha spiegato l’Arpat, di scarti classificati con la dicitura CER 190501, ovvero la parte di rifiuti urbani e simili non compostata, provenienti dalla Campania e diretti a un impianto di smaltimento in Austria.

Ma, una volta che il merci è approdato nel cuore della Toscana, un problema alla copertura di un cassone avrebbe impedito la prosecuzione del tragitto per scavalcare le Alpi, come ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici Francesco Pellegrini, per potenziali rischi alla rete di alimentazione della linea ferrata. L’obiettivo degli amministratori, firmando il provvedimento, era di procedere con celerità visto che il caldo di questa torrida estate ha favorito la fuoriuscita sulla massicciata di percolato con relativi miasmi insopportabili da ben 14 dei 16 elementi del treno dell’immondizia. Dopo il sopralluogo, alla presenza di Arpat, Asl, Polizia Municipale del Comune e, per una parte, dei Carabinieri Gruppo Ambiente della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Arezzo, proprio il personale dell’agenzia regionale per la protezione ambientale, sentito il magistrato, ha disposto il sequestro del convoglio, affidando la custodia a Rfi, gestore dell’infrastruttura ferroviaria.

A più di 48 ore di distanza dai provvedimenti però il problema resta irrisolto e il sindaco Valentina Vadi non nasconde la sua forte preoccupazione. "La giornata di ieri è passata nel silenzio più totale - afferma - senza nessun segnale da parte delle autorità competenti su questa vicenda e la notte, con le alte temperature e l’impossibilità per i residenti vicino alla stazione di aprire le finestre per il puzzo insopportabile, è stata un incubo". Un fetore persistente e acre che mette a dura prova le narici e la pazienza di abitanti, proprietari di attività commerciali, pendolari di passaggio alla stazione, studenti e docenti della vicina università. "I container sequestrati su iniziativa del magistrato di Arezzo - prosegue Vadi - non possono essere sigillati da Rfi che li ha in consegna e continuano a perdere percolato, oltre che mandare un odore insostenibile. Mi appello nuovamente alle autorità competenti, prima di tutto alla Procura e alla Prefettura di Arezzo, ad Arpat, alla Asl Toscana Sud Est perché si adoperino per spostare dalla stazione i vagoni con i rifiuti". E l’invito finale è ad andare sul posto per constatare di persona l’insostenibilità di una situazione.straordinaria e del tutto inattesa ma non per i cui disagi "non devono ricadere tutti sulle spalle dei sangiovannesi. Si trovi al più presto una soluzione - conclude la prima cittadina - e si spostino quei vagoni prima che la situazione si aggravi ancora di più di quanto già critica è adesso in termini igienico-sanitari e di ordine pubblico".