
Il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno ha completato interventi cruciali per la sicurezza idraulica a Badia Tedalda, proteggendo il territorio fragile dall'erosione. Il Comune si impegna a contrastare il dissesto idrogeologico per evitare lo spopolamento e garantire servizi essenziali.
BADIA TEDALDA
Sicurezza idraulica anche nella più grande exclave interregionale italiana, quella di Ca’ Raffaello nel Comune di Badia Tedalda, che dal 2009 è un’isola amministrativa in territorio emiliano-romagnolo dopo esserlo stata all’interno di quello marchigiano. Il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno ha concluso da poco un vasto lavoro di ricentratura del fiume Marecchia per allontanare le portate di acqua anche dal piccolo nucleo abitato di Santa Sofia. "L’obiettivo delle lavorazioni programmate è quello di contenere la tendenza all’erosione", ha spiegato l’ingegner Enrico Righeschi del Settore Difesa Idrogeologica del Consorzio e referente della Unità Idrografica Omogenea in cui ricade l’exclave. "Si tratta di un territorio molto fragile e delicato – ha commentato la presidente Serena Stefani – sul quale viene posta la massima cura. Molti sono gli interventi programmati per l’anno in corso: fra questi, il rinforzo di alcune briglie dissestate vicino all’abitato di Ponte Presale, nel Comune di Sestino e la risagomatura e le ricostruzioni spondali a Caprile, nel Comune di Badia Tedalda. Interventi importanti per la mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico, che possono avere importanti riflessi anche sul miglioramento della sicurezza del fondovalle".
Il Comune badiale sta facendo molto per evitare lo spopolamento e garantire i servizi necessari. Uno dei problemi maggiori è proprio quello di contrastare il dissesto idrogeologico per evitare situazioni critiche e di isolamento. Gli enti non hanno purtroppo risorse da investire e quindi la manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua e la prevenzione diventano un compito assolto dal Consorzio di Bonifica.