Commercianti al sindaco: "Non dia la colpa a noi"

Le associazioni di categoria replicano a Innocenti sulla vendita degli alcolici

Commercianti al sindaco: "Non dia la colpa a noi"

Commercianti al sindaco: "Non dia la colpa a noi"

SANSEPOLCRO

L’appello del sindaco Fabrizio Innocenti ai gestori dei locali nella somministrazione delle bevande alcoliche ai minorenni, non ha trovato i consensi delle associazioni di categoria dei commercianti, che ieri sono uscite con distinte prese di posizione sui fatti di domenica mattina a Sansepolcro.

"Essere additati come i ‘responsabili morali’ della delinquenza che ha devastato la città è inaccettabile – dice Sonia Fortunato, presidente dei commercianti del centro storico – e ci preme sottolineare che finché i locali restano aperti è maggiore l’azione di deterrenza contro i reati".

Anna Maria Cantucci, presidente di Confcommercio Valtiberina: "Prevenzione, controllo e condanna dei colpevoli – dichiara – purchè non commettiamo l’errore di scaricarci le colpe l’uno con l’altro. Ognuno deve fare la sua parte: il rispetto del prossimo e del luogo in cui si vive si impara in famiglia, a scuola e nei più svariati ambiti sociali, sportivi, ricreativi e ludici, compresi i locali, che rappresentano un presidio di legalità e sono le prime sentinelle del disagio sociale. Non ultimo, è necessario che ci sia la certezza della pena: chi sbaglia deve pagare".

Matteo Tarducci, presidente locale di Confesercenti, concorda in pieno con la collega su un altro punto. "Il venerdì e il sabato prolunghiamo l’apertura fino alle 2 di notte e sappiamo gestire la clientela secondo le regole; dal momento che i fatti sono avvenuti alle 6 di mattina, non credo proprio che i bar c’entrino, perché vi sono ben quattro ore di differenza nelle quali si può bere anche a casa di amici o altrove. Mi chiedo semmai quale motivo possa avere generato tanta violenza".