
Franco Caridi
Arezzo - “Nel settembre, 2019 in assemblea di Coingas, ho illustrato quali erano le motivazione per procedere con delle azioni di nullità delle consulenze. Alla Digos avevo visto i contratti, dalla mia esperienza posso dire che erano contratti indeterminati di nessuna utilità per gli enti. Sull'azione il sindaco era d'accordo con me. Poi in assemblea è passata la linea di chiedere a un legale per sapere se poteva fare la nullità. E il legale aveva concluso che l’azione di nullità poteva essere esperita. Ma così non è andata.
Nell'assemblea successiva, siamo nel 2020, all'ordine del giorno c'era il rinnovo del presidente Macrì. Comunicai al sindaco di non voler andare in rappresentanza del Comune perché a mio parere, secondo le linee guida dell’Anac, non poteva essere rinnovata quella carica”.A parlare è l'ex segretario generale del comune di Arezzo Franco Caridi. Il suo rapporto di lavoro con il comune di Arezzo si è interrotto, non senza uno strascico di polemiche nel gennaio del 2021.
Nuova udienza del processo caso Coingas a testimoniare chi la vicenda l'ha vista da dentro e ne conosceva i meccanismi. Tra questi una manager della prestigiosa società di consulenza Ernst and Young: Melissa Ciomei, tra i professionisti impegnati nella revisione del bilancio 2018 di Coingas. Le richieste della documentazione per poter esprimere un parere come affermato dalla Ciomei è iniziato nell'ottobre del 2018 “ma non abbiamo ricevuto quanto richiesto fino al febbraio del 2019, una seconda parte l'abbiamo invece ricevuta tra aprile e maggio”.
La relazione della società sarà poi trasmessa con esito positivo. “A noi spettava verificare i contratti, le fatture, le prove di pagamento e la prova di ciò che fosse stato effettivamente fatto”, ha aggiunto. Insomma, secondo la società il bilancio non aveva errori. Per quanto invece riguarda la congruità delle consulenze, la Ciomei ha riferito di essersi basata sul parere dell'avvocato Pasquini secondo il quale “le consulenze erano congrue rispetto alle tabelle”. Rispondendo a una domanda dell'avvocato di Mara Cacioli, su eventuali pressione sul rilascio del parete della società di revisione, la Ciomei ha dichiarato di aver ricevuto diverse telefonati il giorno dell'emissione della seconda relazione, “per sapere quando sarebbe stata emessa e perché ancor non fosse stata emessa”.
Tra i testimoni anche Erica Rosai segretaria di Staderini durante il suo mandato alla guida di Coingas. Proprio perché molto addentro alle dinamiche della società, il Pm Rossi ha voluto avere delucidazione sul ruolo dell'avvocato fiorentino Olivetti Rason all'interno della partecipata, del perché e da chi fosse stato chiamato come consulente.
“Staderini mi spiegò che l’avvocato Rason gli era stato presentato da Francesco Macrì. Staderini aveva un conflitto di interesse, segnalato dalla banca per cui lavorava, rispetto al suo incarico in Coingas. Fu per questo che Macrì gli presentò Rason come colui che poteva risolvere questo problema”, racconta la Rosai. “Il rapporto tra Staderini e Macrì, all’inizio era di collaborazione e sintonia, poi tutto è degenerato fino alla rottura. Secondo Staderini, Macrì voleva essere molto presente e di fatto prendere il suo ruolo. Era lui che voleva guidare Coingas e poi Staderini ha anche preso le mie difese: Macrì aveva modi bruschi nei miei confronti”.
La Rosai racconta inoltre di come Macrì fosse una presenza costante e di prevalenza sullo Staderini. Racconta poi come due consigliere di amministrazione di allora: Gigli e Fucini “avevano perplessità sulle consulenze di Rason e questo è stato motivo di scontro con Macrì. Avevano perplessità e non volevano firmare alcuni contratti di Rason”.
Un rapporto talmente teso che secondo la Rosai, portò alle dimissioni delle consigliere. “Parlo' con l'avvocato Pasquini delle consulenze”? Ha chiesto il pm Rossi. “Mi chiamò quando ebbe l’incarico e mi chiese informazioni. Vedendo gli importi delle consulenze si è espresso dicendo che gli importi erano alti e che lui avrebbe preso molto meno. Era arrabbiato, amareggiato perché non riusciva ad avere i documenti di Rason, a differenza di Cocci del quale aveva tutta la documentazione”