Ciak, il cinema stregato dalle sale Visconti dal Gattopardo alla mostra

Nel ’63 fresco di Palma d’Oro il regista al debutto dell’evento. Monicelli prima col "Mattia Pascal" poi visitatore e infine fioraio in "Tuscan Sun". Lucas, uomo di Star Wars, qui dal suo convento di Passignano

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di Alberto Pierini

Arrivò alla Mostra del Mobile antico, il nome glorioso che ha sventolato per tanti anni, nel 1963, fresco di Palma d’Oro al Festival di Cannes. Luchino Visconti l’aveva vinta per il "Gattopardo" e lo sguardo curioso e austero del principe di Salina, sul grande schermo affidato agli occhi di Burt Lancaster, lo applicò anche nelle sale dei tesori antiquari. Era la prima edizione dell’evento che ora ha appena festeggiato 60 anni. E Visconti lo scoprì subito: si presentò per conto suo all’ingresso della mostra, come un turista qualunque.

E per fortuna un fotografo di allora ne immortalò lo sguardo, l’eterna sigaretta sospesa tra le labbra e l’attenzione contesa tra i pezzi d’epoca e i volti della gente. Il primo riflettore del cinema si accese subito: e non si sarebbe più spento.

Anche per merito degli organizzatori. Che nel 2001 pensarono bene di assegnare il nuovo premio legato alla rassegna a Mario Monicelli. Il 2001: la sua carriera era ormai lontana dai fasti dei suoi film migliori dieci anni prima aveva ricevuto il Leone d’Oro alla carriera, da mettere in bacheca a fianco di quello vinto con "La grande guerra" nel 1959, ex aequo, al "Generale Della Rovere" di Rossellini.

Ma Monicelli, prima di venire come premiato, a Cortona aveva girato "Le due vite di Mattia Pascal".

E dopo quel 2001 Monicelli sarebbe tornato per una piccola parte ne "Il sole della Toscana": faceva il venditore di fiori, in una pellicola che non valeva un’unghia del suo cinema. Forse raccontato meglio nel Ciclone da Pieraccioni. Di Monicelli, nella storia girata nell’aretino, c’era solo la voce. "Marioooo" gridava il protagonista: e lui rispondeva, dietro una parete di girasoli.

A Cortona si affacciò anche John Houston, uno dei miti del cinema americano, il regista di "Giungla d’asfalto". L’occhio di un altro mondo rispetto agli scenari di Cortona e chissà non fosse proprio la differenza ad attirare l’artista, due volte Oscar. Tra i tesori tramandati dalle famiglie sbarcò con la forza di una famiglia: l’unica con tre generazioni di premi Oscar, oltre lui il padre Walter e la figlia Anjelica, tanto per capire quale testimonial degli States Cortonantiquaria fosse riuscita a portare nei suoi palazzi.

L’ultimo cinematografaro mondiale agli atti è George Lucas: la firma di Guerre Stellari, di una fantascienza che spacca. "Potrebbe tranquillamente rientrare nel neorealismo" era una delle massime di Monicelli. Anche per Lucas la visita a Cortona coincide con la fase calante della carriera, anche se poi alimentata dal ruolo di produttore. Scopri Cortona e la sua mostra perché aveva comprato a Passignano un convento: lui e i suoi amici vip al posto dei Cappuccini.

Panorama spettacolare sul Trasimeno, il profumo di Cortona dietro l’angolo. Lì dove un tempo dominavano le celle, lui ritagliò una biblioteca e una sala cinematografica. E chissà che qua e là non l’avesse arredata con i pezzi comprati a Cortona.