Chimera terza corsia. Opere e lavori ovunque ma tratto aretino al palo. Cardinali: "Una priorità"

Il super esperto racconta i quasi 40 anni dal primo progetto ad oggi. Bene fino al Valdarno, poi il vuoto e l’imbuto con incidenti e code.

Italia divisa a metà due volte in tre giorni. Il tratto aretino dell’Autosole è l’imbuto dove si si imbottigliano flussi di traffico in costante aumento. Conosce bene il tema per averci lavorato negli anni al timone della direzione tecnica della Provincia: oggi Giovanni Cardinali, consulente di Confindustria rilancia l’urgenza dell’intervento.

Ingegner Cardinali, il progetto viene da lontano ma è come la tela di Penelope?

"Tra il 1986 e il 1987, la Società Autostrade presentò alla Regione e agli enti locali un progetto di terza corsia sulla Firenze-Roma. Fu rilanciata l’ipotesi di collegare la riva sinistra al casello autostradale con un nuovo sistema di viabilità. Al progetto Spea seguì il protocollo di intesa fra Provincia e Comuni valdarnesi con Autostrade. Autostrade, nel tratto a sud dei caselli di Incisa e del Valdarno fino a Badia al Pino, si sarebbe fatta carico degli investimenti per la ricucitura della viabilità di fondovalle, a compensazione dell’intervento sull’asta principale e per rimediare alle anomalie generate dalla realizzazione degli anni ’60.

Da allora non c’è nè la terza corsia nè il riassetto della viabilità di fondovalle.

"Il progetto fu abbandonato sul finire degli anni ‘80 e poi ripreso per il tratto da Roma Settebagni, con le convenzioni MIT ASPI degli anni ‘90 furono fatti i lavori per la terza corsia fra Orte e Roma nord. Gli interventi fra Firenze Sud e Valdarno furono previsti in una convenzione MIT-ASPI del 1997, aggiornata nel 2004 e nel 2008 e oggi tutti i progetti, dopo un iter di approvazione durato più di dieci anni, sono in corso di realizzazione o in appalto. Comprendono anche opere di valorizzazione del territorio per 50 milioni di euro. Gli investimenti in attuazione superano il miliardo e mezzo di euro.

E la viabilità di fondovalle?

"La viabilità di fondovalle, adeguata solo nel tratto valdarnese con oneri a totale carico della Regione e degli Enti Locali, richiede altri interventi perché funzioni anche come viabilità alternativa nei casi di incidenti rilevanti in Autosole".

Qual è la tabella di marcia dei cantieri nel tratto valdarnese?

"La seconda tratta Incisa-Valdarno, in corso di appalto, si estende per 18,4 chilometri e tocca anche i territori dei comuni di San Giovanni e Terranuova".

Le opere di compensazione?

"In base agli accordi Regione-enti locali sarà realizzata una passerella ciclopedonale sull’Arno a San Giovanni, la bretella di collegamento tra l’area delle Coste e il casello A1 Valdarno e un nuovo ponte che collegherà la zona vicino alla piscina nel comune di Terranuova con via Leopardi a Montevarchi. Per la strada 69 l’adeguamento si ferma alla variante di Levane. Nel caso di una terza corsia fra Valdarno e Valdichiana occorrono opere compensative per adeguare la SR 69 fino ad Arezzo, analogo intervento va chiesto sulla provinciale 540 di Valdambra da Levane alla Colonna del Grillo e per la variante alla Sr 71 nei tratti non realizzati in Valdichiana".

Servono altre opere compensative?

Certo! Alcuni esempi: la nuova viabilità di raccordo a Monte San Savino dove Autosole e Due Mari si intersecano. C’è poi il raddoppio del raccordo Arezzo-Battifolle, oltre alla bretella di collegamento fra San Giuliano, Indicatore e La Chiassa in collegamento con la bretella da San Giuliano a S. Zeno e Olmo prevista nel tracciato della Due Mari".