REDAZIONE AREZZO

Chiesa di Ganghereto Inaugurato il trittico

Dopo sei anni le terrecotte sono tornate nella nicchia dietro l’altare maggiore della pieve di via Fazia.

Chiesa di Ganghereto Inaugurato il trittico

Dopo sei anni, le terrecotte della chiesa di San Niccolò a Ganghereto sono tornate al loro posto. Ieri pomeriggio è stato mostrato al pubblico il restauro dei tre altorilievi raffiguranti la Madonna con Bambino tra i Santi Nicola di Bari e Pietro, tornati nella loro collocazione originaria, la nicchia dietro l’altare maggiore della pieve di via Fazia. Le attività di recupero si sono rese necessarie per lo stato di degrado in cui versava il gruppo in terracotta policroma a causa dell’umidità di risalita del muro esterno della chiesa, che aveva provocato il distacco di San Pietro. I lavori sono iniziati nel 2017 grazie all’impegno dell’associazione Pro Artibus, con il progetto "Salviamo Ganghereto", e con il contributo dell’Opificio delle pietre dure di Firenze, del Comune di Terranuova e della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze. L’opera è stata realizzata da grandi professionisti del settore come Stefania Bracci, Fabrizio Bandini e Philip Kron Morelli, mentre la Scuola Edile di Arezzo e la Scuola Edile di Poix Terron delle Ardenne, grazie ad un progetto Erasmus, si sono occupate del risanamento del muro esterno della chiesa. Nel 2019 è stato presentato il restauro della statua di San Pietro, poi i lavori si sono interrotti nel 2020 per un periodo a causa dell’emergenza pandemica. Le terrecotte risalgono al periodo che va dalla fine del ‘400 ad inizio ‘500 e sono attribuite ad Agnolo di Polo, plastificatore del Rinascimento fiorentino formatosi alla scuola del Verrocchio e collaboratore di Giovanni della Robbia. L’opera, adesso tornata al suo antico splendore, è stata restituita a cittadini e fedeli in una giornata importantissima per tutta la comunità terranuovese.