CLAUDIO ROSELLI
Cronaca

Chianina, vendite in calo del 20%. Mercato difficile per la carne top. Gli allevatori: "Costi alti, aiutateci"

La crisi che stanno attraversando le aziende è stata denunciata anche dalle associazioni di categoria. Il consigliere regionale Casucci ha presentato una mozione per chiedere la riapertura del centro a Ponte Presale.

Chianina, vendite in calo del 20%. Mercato difficile per la carne top. Gli allevatori: "Costi alti, aiutateci"

La crisi che stanno attraversando le aziende è stata denunciata anche dalle associazioni di categoria. Il consigliere regionale Casucci ha presentato una mozione per chiedere la riapertura del centro a Ponte Presale.

Sono calate del 20%, nell’ultimo anno, le vendite della pregiata carne prodotta dai bovini di razza Chianina e allora c’è chi ha deciso di intervenire anche in sede istituzionale. Il vicepresidente del consiglio regionale della Toscana, Marco Casucci, ha infatti presentato una mozione che verrà discussa e votata, nella quale chiederà la riapertura del centro di selezione genetica e moltiplicazione per ciò che riguarda la femmina del bovino, ubicato all’interno del complesso zootecnico "Silvio Datti" a Ponte Presale di Sestino. Casucci ha fatto proprie le problematiche degli allevatori, ricordando la crisi che stanno attraversando e che è stata denunciata anche dalle associazioni di categoria.

"Più fattori stanno incidendo sulla commercializzazione di questa carne, che ha visto scendere il suo prezzo medio nonostante l’elevata qualità – ha sottolineato il consigliere regionale – e la mancata vendita implica in automatico un aumento della permanenza in stalla dei vitelli, il che genera una ulteriore lievitazione dei costi di gestione, tale da mettere in forte dubbio la sopravvivenza delle aziende". Il prezzo medio, che si aggirava sugli 8,50 euro al chilo, è sceso a 7,50 e in qualche caso tocca persino i 7 e i 6 euro, con il trend che al momento non si inverte.

Quello della provincia di Arezzo è il territorio nel quale si concentra la maggior parte degli allevamenti di Chianina, con le principali ripartizioni in Valdichiana e in Valtiberina: in quest’ultimo comprensorio sono presenti oltre 4600 dei 15mila capi allevati - siamo quindi a circa un terzo del totale – nelle 84 realtà imprenditoriali dislocate fra i sette Comuni, con quelli montani di Badia Tedalda e Sestino che occupano la fetta principale.

Gli animali vivono al pascolo per la maggior parte dell’anno, quindi siamo davanti a un criterio biologico di fatto e l’attività della zootecnia, oltre a essere la più importante risorsa economica dei due paesi, garantisce anche il presidio di un versante altrimenti destinato allo spopolamento e all’abbandono, con conseguenti rischi dal punto di vista della stabilità idrogeologica".

Il centro di Ponte Presale è stato il primo in ambito nazionale per le femmine di razza Chianina; inaugurato nel dicembre del 2006 e destinato al miglioramento genetico, adesso non è più in funzione.

"La sua riapertura – conclude Casucci – potrebbe contribuire a una ulteriore valorizzazione degli allevamenti". Tutti argomenti dei quali si parlerà sicuramente nel prossimo fine settimana: sabato 28 e domenica 29 settembre, tornerà a Ponte Presale l’annuale appuntamento con la mostra nazionale dedicata proprio agli allevamenti della razza Chianina.