"Cerco di assumere 10 persone ma non le trovo"

Luca Fiorini è a capo di cinque aziende della meccanica: "Puntiamo su gente anche senza esperienza ma nessuno si fa avanti"

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di Gaia Papi

Nonostante i numeri allarmanti sulla disoccupazione crescente specialmente tra i giovani, anche nel nostro territorio si verifica un paradosso: tanti posti di lavoro vuoti. Lo sa bene Confartigianato che, alla luce anche di questo problema, ha creato un’agenzia del lavoro in aiuto di chi cerca e di chi offre un’occupazione, come spiegato nell’articolo in pagina. Diversi i suoi associati in cerca, ormai da mesi, di forze lavoro. Come Luca Fiorini, 43enne a capo di cinque società. Nel 2019 entra nella compagine sociale di Italimpianti orafi, azienda che quest’anno compie 50 anni, leader mondiale nella progettazione e realizzazione di impianti e macchinari per il settore orafo. Nel 2019 fonda la MaxiMeccanica start up per la realizzazione di meccanica di precisione. "Da inizio anno per Italimpianti cerchiamo dieci tecnici e capi tecnici che si occupino di assemblaggio, impianti elettrici, saldatura" spiega.

"Una ricerca vana, nonostante non chiediamo esperienza, offriamo l’adeguata formazione, né un limite d’età. In passato abbiamo assunto sessantenni e 19enni che ci hanno dato grandi soddisfazioni" continua. "Una cosa però, sì la chiediamo. La passione per il lavoro. Non deve essere solo un modo per portarsi lo stipendio a casa" spiega. "Cosa vuol dire fare a meno di dieci persone? Vuol dire non evadere gli ordini che abbiamo e non fare il fatturato che il mercato richiede. Per capirci, noi viaggiamo su un fatturato di 1 milione e 100 al mese, per rispondere al mercato mancano all’appello circa 700mila euro". Solito problema nella Maximeccanica. "Cerchiamo tre persone con un background nella meccanica. Ma niente da fare". "Facciamo di tutto per cercare dipendenti. Dopo essersi rivolti alle varie agenzie del lavoro, abbiamo giocato di fantasia. E così per la Maximeccanica abbiamo creato una vela pubblicitaria con lo zio Sam che, con sguardo severo, allunga l’indice e dice: "Stiamo cercando proprio te". Ridendo e scherzando siamo riusciti a trovare tre persone che abbiamo assunto" racconta. E sempre nella disperata ricerca hanno pensato di creare dei corsi di formazione base sul mondo del controllo numerico per formare e riuscire a fare qualche contratto. Insomma è diventato un duro lavoro, trovare chi vuole lavorare.

"Qual è il problema? Credo che i giovani non siano più disposti a dedicarsi a impieghi manuali, forse perché cresciuti nel falso mito della superiorità dei lavori intellettuali o della poca dignità di quelli in cui si utilizzano le mani. Quando ero ragazzo io in estate si lavorava, qualsiasi cosa, per sentirsi indipendenti e fare esperienze. E’ importante la scoperta del lavoro. E come lavoro va riscoperto il mestiere, l’artigianato, la grande tradizione italiana della qualità, che ha visto la Toscana e l’Italia come un faro nel mondo intero, per secoli, ma oggi si è appannata. Ben venga l’università, Fiorini è un ingegnere elettronico, ma la strada del cambiamento passa per una riscoperta del lavoro, anche di quello manuale, dell’abbandono al vecchio concetto per il quale "chi studia non lavora e chi lavora non studia".