REDAZIONE AREZZO

Centro prelievi al Baldaccio, si riparte da capo: lancio di un nuovo bando

Dopo due gare a vuoto saranno revisionati i prezzi con inevitabile aumento dei costi dell'opera: via non prima dell'estate. Da maggio rotatorie e Poggio del Sole

IL BALDACCIO Pieno, ma fuoriIN BARBA AI DIVIETI Un’immagine emblematica di piazza Guido Monaco dove, nonostante i divieti di sosta, ogni giorno ci sono auto parcheggiate che rendono difficile anche il passaggio degli autobus

Arezzo, 21 aprile 2022 - Ricominciano da capo. Al Baldaccio la sfortuna del capitano di ventura e del multipiano fantasma sembra essersi attaccata anche ai nuovi progetti da costruire in superficie. In testa il centro prelievi: prenderà il posto del lato destro dei locali, quello più vicino alla rotonda del Rossellino. Ma per due volte il bando è andato deserto, nessuna offerta economica.

Quindi? «Abbiamo deciso – conferma l’assessore Alessandro Casi dopo una riunione fiume – di ripartire da capo». A mali estremi estremi rimedi, anche se con amarezza. «Gli uffici definiranno il nuovo costo del cantiere alla luce degli aumenti delle materie prime: e rilanceranno il bando». Che a questo punto costerà di sicuro più dei preventivati 550 mila euro.

Il Baldaccio è la prima vittima della bufera che ha fatto schizzare verso l’alto tutti i costi chiave, in testa acciaio e ferro. «E’ il passo grazie al quale dovremmo essere in grado di ripartire: le ditte hanno paura di non riuscire a garantire quei prezzi e non si presentano». La voglia di appalti è enorme ma se rischi di lavorare in pareggio o peggio in perdita ti fermi. In questo modo al massimo rallenti la corsa. E non di poco.

«Dovevamo essere partiti da mesi, così altri due mesi minimo passeranno: spero almeno di lanciare l’intervento durante l’estate». L’altra ala diventerà Casa della Salute ma per ora sono ipotesi di scuola a fronte di quanto sta accadendo. E non è l’unica vittima. La più illustre è lo snodo di via Fiorentina, anni per superare il blocco iniziale legato ad un progetto incompleto, il semaforo verde previsto a inizio marzo: il 24 febbraio scoppia la guerra e addio. L’assessore Sacchetti spera di farcela in un mese: ma lui per primo non mette la mano sul fuoco.

Il resto? «Un ritardo è sicuramente inevitabile all’Orto Creativo, la grande struttura di Pescaiola ma conto di recuperarlo nel momento in cui interverremo anche sul cavalcavia con i soldi Pnrr». Ma Casi preferisce ricordare cosa parte. Due cantieri a maggio. «Il primo è quello della rotatoria prima della tangenziale. Il secondo è l’intervento sul Poggio del Sole».

In questo caso un bando vinto e la cosa produce i suoi effetti: lavori sulle mura e il verde in degrado intorno alla Prefettura trasformato in una nuova terrazza. In discesa anche le rotatorie del Mazzi, assegnata la direzione dei lavori, e quella di via Chiarini. Più a rilento i Giardini Porcinai (tecnico scelto ma il progetto dovrà passare in Soprintendenza) e il braccetto della Catona per spegnere il semaforo su via Tarlati.

Ma in entrambi i casi almeno per ora non è una questione di prezzi. Così come resiste il cantiere per la doppia canna del Baldaccio: ad agosto lo sfondamento per il secondo tunnel, la tappa che Casi ha segnato in grassetto sulla sua agenda. Allora l’intervento sopra il multipiano dovrebbe essere partito. In agenda anche gli scongiuri.