
Un esposto contro ignoti in Procura. Riparte da qui la battaglia del comitato "Stop puzzo", lunedì scorso riunito in assemblea pubblica al circolo delle Poggiola, una delle frazioni dalle quali arrivano ormai da più di un anno le segnalazioni per le ondate di cattivi odori, insieme a San Zeno, Ponte a Chiani, Ruscello, Battifolle, Olmo. Un incontro per fare il punto della situazione e parlare del prossimo importante appuntamento, quello del consiglio comunale aperto in programma giovedì prossimo. All’assemblea hanno preso parte alcuni consiglieri comunali di opposizione come Marco Donati e Valentina Sileno di Scelgo Arezzo e Donato Caporali del Pd. Presente anche Franco Romagnoli di Azione. "All’esposto, firmato da 211 residenti, sono stati allegati numerosi documenti, tra i quali le ordinanze del Comune e le risposte che i cittadini hanno ricevuto dalla istituzioni, in cui si parla chiaramente di Aisa impianti" spiega l’ingegner Gabriele Clerissi del comitato. "L’obiettivo è far sì che l’autorità giudiziaria disponga accertamenti e venga valutato se ci sono atti penalmente rilevanti" continua. "C’è molta delusione, ci sentiamo presi in giro e siamo continuamente denigrati. Sarà un caso ma i giorni precedenti anche all’ultimo concerto organizzato nell’impianto di San Zeno, non abbiamo sentito odori molesti. Finiti gli eventi siamo ripiombati nel puzzo nauseabondo, tale da non riuscire ad uscire di casa. Ieri ho preso mia figlia di 17 mesi, l’ho caricata in auto e portata via: il puzzo entra in casa anche con le finestre chiuse. Siamo ridotti così, costretti a scappare da casa nostra".
"Dopo la presentazione dell’esposto abbiamo già avuto conferma di un appuntamento dal prefetto per venerdì 22, l’occasione sarà per illustrare la situazione e spiegare come è andato il consiglio comunale aperto del giorno prima". Prima ci sarà una manifestazione proprio sotto le finestre del Comune, in piazza della Libertà. Al consiglio comunale aperto sarà presente anche l’assessore Marco Sacchetti: "Il problema esiste, e siamo tutti impegnati a risolverlo anche se non è facile farlo nell’immediato. Con l’amministrazione siamo qui per trovare una soluzione, e l’importante investimento per attuare lo studio olfattometrico del tipo "odour field inspection", finalizzato all’individuazione di tutte le possibili fonti di emissione di cattivi odori, ne è l’esempio. Lo studio permetterà l’individuazione sicura dell’origine delle emissioni, perché al momento non è così chiaro, come credono i cittadini, di chi sia la responsabilità. Dobbiamo prima capire, per poter poi risolvere".
Gaia Papi