
Il tavolo romano su Medioetruria sta andando avanti da mesi e tra poche settimane arriverà il risultato finale da parte dei tecnici di Rfi e delle altre parti in causa. Intanto domani si terrà un nuovo incontro, durante il quale la commissione potrebbe già suggerire le due opzioni da scartare fra le cinque sul tavolo: Chiusi (stazione esistente), Arezzo (stazione esistente), Chiusi sud, Rigutino (Arezzo Sud) e Creti (Cortona).
"C’è una strana sensazione nell’aria o meglio un aspetto abbastanza palese: Rfi sta strizzando l’occhio alla regione Umbria" interviene il presidente del comitato Sava, Matteo Galli che ha raccolto oltre 7 mila firme per la soluzione Rigutino.
"Durante le scorse sedute è riemersa Creti quale location più economica per Medioetruria al punto che Rfi vedrebbe in Rigutino una soluzione più dispendiosa. Stranezza delle stranezze: sono gli stessi tecnici di alcuni mesi fa che avevano proposto una bretella ferroviaria tra Terontola e Foiano, passando per Creti, dal costo - udite udite - di circa 700 milioni di euro con rilevante impatto ambientale e paesaggistico" continua a spiegare Galli.
"La Regione Toscana ha rispedito al mittente questa proposta ma la domanda sorge comunque spontanea: cari tecnici, prima proponete un bretella ferroviaria faraonica in mezzo alla Valdichiana ed ora vi fate dei problemi se una stazione a Rigutino costasse qualche milione in più rispetto a una a Creti? Il doppiopesismo è palese, come è palese la pressione di certa politica all’interno di questo tavolo che dovrebbe essere solamente tecnico".
Galli poi parla "Della figura ingombrante dell’assessore umbro ai trasporti Melasecche all’interno di questa equazione: un siparietto abbastanza curioso è avvenuto quando l’assessore umbro si è opposto alla proposta toscana dell’inserimento del criterio sull’accessibilità ferroviaria (parametro fondamentale per tenere conto dello scambio ferro-ferro) nell’analisi multicriteri per la scelta della location della Medioetruria: un atto molto grave e che mette a nudo l’assenza di concetti base in materia di trasporti" spiega il presidente di Sava.
"L’atteggiamento della Regione Umbria su questa vicenda lascia perplessi visto che sono ormai mesi che insiste testardamente nel voler questa stazione a Creti, sapendo che creerebbe disservizio ad Arezzo e provincia. Si ipotizza quasi che la politica stia pressando questo tavolo tecnico affinché trovi delle ragioni scientifiche che giustifichino la scelta (politica) di Creti. Se la tecnica si piegasse così malamente alla politica saremmo di fronte a un’ingiustizia bella e buona a cui noi non potremmo non reagire" conclude Galli.