
Si rafforza l’articolo che consente l’allontanamento: il dettaglio delle aree oggi in consiglio comunale
Un reato commesso in via dell’Orto è meno grave di uno piazzato sul Corso o in Guido Monaco? No, almeno da questo punto di vista uno è uguale a uno. Ma poi la sicurezza ha le sue regole e deve incastrarle alle leggi. Ed è per questo che oggi, in sinergia tra Prefettura e Comune, sarà definita una rete più fitta: la rete dell’articolo 9. È una legge sulla sicurezza pubblica che dà alle forze dell’ordine e alle amministrazioni un potere in più: far scattare un ordine di allontanamento dalla zona nella quale ci si sia fatti sorprendere con le mani nella marmellata. Un’arma già presente nel regolamento di polizia locale ma che richiede un ulteriore dettaglio: definire esattamente le strade e le piazze all’interno delle quali quella "tagliola" possa scattare. Il Comune da questo punto di vista era già nella direzione giusta, dai comitati per l’ordine pubblico, e direttamente dalla Prefettura, è emersa la richiesta di andare più a fondo. Un impegno che sarà oggi lo stesso sindaco Ghinelli a completare, presentando personalmente la pratica al voto del consiglio comunale. Una griglia di strade e non solo. Perché sempre su sollecito degli strateghi della sicurezza la misura viene estesa ad un’altra casistica: quanti vengano pescati a detenere o consumare droghe. Lo fai in una delle "caselle" delicate dello stradario? Oltre alle eventuali conseguenze penali puoi ritrovarti espulso da quella porzione di città. Una sorta di Daspo urbano e che in teoria potrebbe rilevarsi un ulteriore deterrente a chi non abbia proprio voglia di rigare dritto. Basterà? Lo scopriremo solo vivendo, cantava Battisti. Intanto è stato messo a punto un quadro ancora più meticoloso di quelle che vengono considerate le zone calde del tessuto urbano. Uno sviluppo di quel triangolo "delle Bermude" sul quale da sempre sono aperti gli occhi delle forze dell’ordine e in particolare dei controlli periodici della polizia municipale.
Un quadro che risente della presenza di aree verdi (considerate sensibili) e di servizi strategici: e che si alimenta della cronaca. La sintesi la trovate nel grafico qui accanto ma proviamo ad esplorarla. Tutta la zona Stazione, cerniera tra due aree critiche, il centro e Saione: quindi oltre lo scalo piazza della Repubblica, Viale Piero della Francesca, Via Petrarca, Piazza e via Guido Monaco e Poggio del Sole. A ridosso di questa area ecco i Giardini Porcinai, sia sul lato di viale Michelangelo che su quello di via Spinello, estesi a via Niccolò Aretino e via Margaritone. Avanti: il Parco del Pionta con tutti i suoi lati, da via Alberti a via Masaccio, da via Curtatone a viale Cittadini, da viale Maginardo a viao dal Borro, via Laschi e via Nenni. Non poteva mancare Saione, estesa da via Vittorio Veneto a piazza Zucchi. Quindi il Parco Arno e quindi via Adda, via Arno e la linea ferroviaria. New entry il Tribunale e il parco intorno, da via Folli a via Pietro Leopoldo, da via Garbasso a Via Caponnetto. Occhi spalancati su tutto il centro storico, dettagliato fino al centimetro: piazza della Libertà, Corso, piazza Grande, San Michele, S.Jacopo, Risorgimento, San Francesco, Badia, Sant’Agostino complete di via Cavour, via Garibaldi, piazza del Popolo e del parcheggio Cadorna, un altro debuttante sulle carte. Tra i parcheggi nel mirino anche il Pietri e il percorso delle scale mobili fino al Duomo e al Prato. Tra i parchi, anche a Villa Severi, con tanto di via Redi. Si aggiungono le pertinenze delle scuole: fino a cento metri dalle campanelle. Una porzione enorme di città sulla quale si apre di scatto un secondo ombrello: chi sbaglia paga sempre, chi sbaglia lì rischia di vedersi sventolare addosso anche un cartellino rosso. Basterà a frenare i bollenti spiriti?