
Il film “La ragazza di Bube” del 1963
Anghiari, 25 settembre 2025 – Era tornata ad Anghiari il 2 novembre del 2013, bella e affascinante anche a 75 anni, per festeggiare il mezzo secolo dall’uscita del film “La ragazza di Bube”. E il paese di Baldaccio, che era stato il suo set, tributò un grande omaggio a Claudia Cardinale, icona del cinema e della bellezza alla pari di Sophia Loren e Gina Lollobrigida, che nello splendore della sua giovinezza (aveva appena 25 anni) venne scritturata dal grande regista Luigi Comencini per assegnarle il ruolo della grande protagonista, Mara, fidanzata di Bube, interpretato dall’attore statunitense George Chakiris. E adesso, anche Anghiari piange e ricorda Claudia, morta l’altro ieri a Nemours, in Francia, all’età di quasi 87 anni e mezzo. La sua presenza nello stupendo borgo della Valtiberina, che a sua volta beneficiò di una grande visibilità su scala nazionale, fu inevitabilmente motivo di attrazione per tutti.
Nella trama del film, Comencini si era ispirato all’omonimo libro di Carlo Cassola, che aveva romanzato un fatto comunque avvenuto, aggiudicandosi peraltro il prestigioso Premio Strega: il partigiano “Bube” (in realtà era “Baffo”, al secolo Renato Ciandri), fidanzato di Mara (Nada il vero nome) era ricercato per omicidio, poiché aveva ucciso per vendetta il figlio di un maresciallo dei carabinieri; si era rifugiato in Francia e nel frattempo alla ragazza era stato presentato un altro giovane che lei apprezzata, ma il suo amore per Bube sarà più forte quando lui verrà rimpatriato in Italia. Se Colle Val d’Elsa, Poggibonsi, San Gimignano e Volterra sono le location del romanzo di Cassola, ecco che Anghiari, Ronciglione (Viterbo), Terni e Ponte a Macereto diventano quelle individuate da Comencini.
Nella pellicola si riconoscono bene piazza Baldaccio con il mercato e con la scena memorabile del tacco della scarpa di Mara che si inclina e che per un attimo le fa perdere l’equilibrio, ma c’è anche la Galleria Magi e ci sono figure del posto nelle vesti di comparsa: Pier Paolo Alberti, il cameriere; Fabiano Giabbanelli, il partigiano Memmo e, dalla vicina Sansepolcro, il maestro Giuliano Medici quale maresciallo dei carabinieri e Guido Marsiglietti, carceriere. Come non ricordare il 2013, il Bar dello Sport di Anghiari allestì una mostra fotografica dedicata all’evento e quando la Cardinale arrivò in piazza Baldaccio c’erano già pronti con un mazzo di gerbere colorate Giabbanelli, Medici e Alberti, che in onore suo ha chiamato Claudia la figlia. E a lei tornarono alla mente i singoli e gli episodi. L’allora sindaco Riccardo La Ferla le consegnò una medaglia.