Carcere, Cisl chiede un vertice urgente "Dal garante su organico e porte delle celle"

La Fns Cisl di Arezzo dopo il plauso all’attività svolta dal personale della polizia penitenziaria di Arezzo, ritiene necessarie alcune precisazioni riguardo le dichiarazioni del garante Regionale dei detenuti della Toscana apparse sulla stampa.

"I lavori al San Benedetto vanno avanti da anni per problematiche dovute alle varie ditte che si sono avvicendate per fallimento - spiega Alfonso Galeota della Fns Cisl di Arezzo - e il susseguirsi dei vari dirigenti generali ha contribuito a disperdere tempo prezioso, nonostante il continuo impegno della segreteria nazionale Fns Cisl che ha sempre verificato che venissero confermati i fondi destinati per il completamento dell’opera. I lavori stanno proseguendo - aggiunge Galeota - e certamente tutti avrebbero voluto che fossero già terminati per dare la giusta dimensione a un Istituto che tornando a regime, sarà efficiente per la gestione dei nuovi arresti e con la capienza ottimizzata a 104 posti".

Il sindacato focalizza l’attenzione sui numeri del personale impegnato su Arezzo e il caso delle dimensioni delle porte delle celle.

"Trentadue unità tra organico amministrativo e alla sicurezza; la metà impiegate in compiti di presidio, mentre il nucleo scorte anch’esso sottodimensionato è ad appannaggio della Regione" Galeota osserva: "Da fonti ufficiali possiamo affermare che il caso delle porte è da tempo al vaglio del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria che ha incaricato ditte a seguito di gara d’appalto per il sopralluogo finalizzato all’intervento di allargamento". Ad Arezzo il 50% degli arresti viene eseguito in A1 e sulla E45: anche per questo, dice la Cisl, il San Benedetto é indispensabile in Toscana.