
Caos al liceo, scioperano 800 studenti. Due classi divise dagli armadietti
di Claudio Roselli
Un’aula di laboratorio divisa da armadietti per la creazione di due classi e un regolamento interno ritenuto penalizzante dagli 800 studenti del liceo "Città di Piero" , che ieri mattina – senza dare alcun preavviso – hanno deciso di scioperare, disertando le lezioni per ritrovarsi tutti (c’erano anche per solidarietà quelli dello scientifico e del linguistico, trattandosi dello stesso polo didattico) davanti alla sede centrale del Campaccio. Una forma di protesta alquanto civile e composta, in una giornata nella quale la dirigente era assente, per cui alla vice i ragazzi hanno consegnato un documento nel quale hanno elencato quelle che per loro sono da considerare le criticità del momento. Il riferimento è al plesso ex seminario di via Piero della Francesca, nel quale sono concentrate le sezioni dell’istituto tecnico economico "Fra Luca Pacioli" (ex ragioneria), per un totale di 12 classi e di 250 studenti, ma che da un mese ospita anche le dieci classi del biennio, poichè l’edificio di via Tiberina Sud è oggetto di lavori di ristrutturazione.
In sostanza, si è passati da 12 a 22 classi e da 250 a 500 studenti; a originare la protesta dell’intera scolaresca è stato l’esito del sopralluogo effettuato venerdì 6 ottobre dal presidente e dai tecnici della Provincia di Arezzo, per i quali tutto è risultato a posto. Evidentemente, i ragazzi non sono dello stesso avviso e anche nel foglio scritto hanno specificato gli aspetti che a loro parere non vanno bene. Tanto per cominciare, una curiosità: in quelle due aule ricavate con gli armadietti non c’è il rischio che le lezioni si disturbino a vicenda? "No – ci è stato riferito – ma se qualcuno alza un tantino la voce è chiaro che poi si sente". Passiamo allora alle motivazioni che hanno portato al loro stato di agitazione: "Fermo restando che, non avendo altre soluzioni, lo spostamento del biennio all’ex seminario può essere una risorsa per l’istituto – è stato premesso dagli studenti – crediamo che non sia stato però corretto informare di questa decisione noi, i genitori, gli insegnanti e il personale Ata soltanto il giorno antecedente all’inizio dell’anno scolastico. E poi, non condividiamo il fatto che, per una questione di sicurezza, agli studenti con l’aula a pianterreno sia vietato salire al piano superiore e viceversa; in pratica, chi staziona in un piano non può andare negli altri due.
Il cortile dell’edificio è inagibile, quindi non si può uscire fuori, se non soltanto in caso di evacuazione. Altro punto: per allestire le aule sono stati sacrificati la biblioteca e due dei tre laboratori di informatica e di lingue situati a pianterreno. Ne è rimasto di conseguenza soltanto uno, che dobbiamo dividerci fra venti classi". E poi, un ultimo particolare non certo secondario: "Fino allo scorso anno, eravamo 250 studenti con sei bagni dislocati nei tre piani, ora siamo 500 a parità ovviamente di servizi e quindi diventa difficoltoso andarvi anche nei 15 minuti di intervallo. Speriamo allora che i lavori all’ex Inapli, sede del biennio, vengano realizzati nel più breve tempo possibile".
Nessuna risposta, per il momento, dalla direzione del liceo "Città di Piero"; più probabile che esca una nota dell’amministrazione comunale.